Le immagini della Sicilia con le strade allagate e trasformate in veri e propri torrenti, capaci addirittura di far annegare un uomo, sono il prezzo pagato dall’Italia per decenni di incapacità nel fare un’adeguata manutenzione dei territori. Parola del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, ospite della trasmissione Agorà su Rai 3, ha affermato che la manutenzione ordinaria va “fatto in tempi di pace quando non c’è l’emergenza. Purtroppo noi stiamo pagando un grandissimo scotto delle difficoltà di manutenere i territori, di curarli. Anche dal punto di vista burocratico noi abbiamo delle grandi responsabilità”, ha detto il ministro, “e òla natura ci sta presentando il conto in maniera irreversibile, è irreversibilmente cambiata. Gli esperti lo dicono da decenni ma ormai la percezione è diventata pubblica. È chiaro che qui si tratta di adottare un grande piano di mitigazione, concetto che, lo dico chiaramente, mi piace fino a un certo punto perché vuol dire che ho impotentemente accettato il problema e adesso metto delle toppe. “Il futuro”, ha concluso il ministro, “non può essere mitigare, deve essere prevenire e prevenire vuol dire ben altro approccio ai problemi dell’ambiente e del clima”.