Camion revisionati in due giorni: in Olanda succede, perché in Italia non può avvenire?

“Di tutte le cose, la semplicità è la più difficile da imitare”. Lo diceva Richard Steele, scrittore britannico che divenne anche politico,  la cui affermazione  appare perfetta per riassumere l’incapacità  dei suoi “colleghi” politici italiani per risolvere i problemi: magari  evitando di “inventarsi” soluzioni difficilissime per  raggiungere invece  il traguardo nel modo più semplice e rapido.  Imitando, appunto, chi ha saputo farlo. Un esempio? Il  problema delle revisioni dei mezzi pesanti, con le Motorizzazioni civili che da mesi accumulano pratiche su pratiche senza riuscire a smaltirle e con le imprese di autotrasporto che si ritrovano i mezzi fermi nei piazzali perché non possono circolare, con danni economici pesantissimi. Un problema che qualcun altro ha perfettamente risolto indicando a tutti la strada per la soluzione. Basterebbe solo seguirla, come conferma Johannes Martins Van Rijssel, autotrasportatore olandese “trapiantato” Continua a leggere



Carichi che volano dai camion: di notte su questa strada bisogna solo sperare nella fortuna?

Quando ha letto, su stradafacendo.tgcom24, l’articolo in cui un consigliere della sua federazione, la Fai di Bergamo, denunciava il pericolo provocato sulle strade dai tanti, troppi  camion che trasportano carichi fissati male, la memoria è corsa immediatamente a una fotografia che aveva scaricato da facebook a marzo scorso: l’immagine di un container letteralmente “volato” sulla pista ciclabile della Valbrembana dopo essere stato “perso per strada” da un camion che percorreva di notte la statale che in quel punto corre proprio pochi metri sopra la ciclabile, frequentatissima di giorno da appassionati delle due ruote, da intere famiglie in gita con i bambini. Continua a leggere



I camionisti fanno più sacrifici di altri: mettiamo le imprese nella condizione di pagarli di più

”È inutile girarci attorno, alla ricerca di chissà quali soluzioni: la strada per far riavvicinare i giovani alla professione di conducente di camion, fermando una vera e propria fuga da questo lavoro che rischia si lasciare l’Italia, fra non molti anni, senza chi trasporterà  quanto prodotto dalle industrie e dai laboratori artigianali, è una sola: mettere le imprese di trasporto nella condizione di pagarli di più. E questo per la semplice ragione che questi ragazzi sono chiamati a fare sacrifici che si misurano in orari di lavoro che spesso iniziano all’alba; di giorni (ma anche  notti )trascorsi lontano da casa; di pasti consumati in pochi minuti, magari per recuperare il tempo perso per colpa di colonne su strade e autostrade inadeguate. Senza dimenticare che un conto è “staccare dal lavoro”  in orari che possono ancora permettere di vedersi con gli amici, la fidanzata, di tornare a casa a giocare con i figli, e un altro è invece starsene fermi in un piazzale di sosta sotto l’acqua o la neve ad aspettare di caricare o scaricare… Continua a leggere