In mare bisogna essere sempre previdenti. Per esempio, se si decide di fare una nuotata e magari si è alle prime armi, è bene stare attenti a non allontanarsi troppo dalla riva e stare vicino a qualche nuotatore esperto, che saprà metterci al riparo anche dalle insidie delle correnti e delle onde. Oppure, se si è pronti a mollare gli ormeggi per una gita in barca mai dimenticare di guardare le previsioni meteo e mai perdere la concentrazione durante ogni manovra. Ma la previdenza è importantissima anche quando il mare non è il “luogo” delle vacanze e del divertimento ma quello di lavoro:una previdenza, in questo caso “sociale”, fondamentale per assicurare, a chi è imbarcato così come a chi lavora a terra, nei porti, l’assistenza necessaria nel caso si dovesse trovare in condizioni di bisogno per un infortunio, per malattia, in seguito alla perdita dell’occupazione, per costruirsi una pensione senza spiacevoli sorprese. Ma se essere previdenti quando si vive il mare da vacanzieri può essere molto semplice (seguendo pochi ma importantissimi consigli forniti da chi il mare lo conosce a fondo) il discorso cambia quando sul mare si lavora. Perché la previdenza marinara “è materia complessa e variegata, sconosciuta a molti, quasi di esclusivo appannaggio degli addetti ai lavori”. Parola di chi questa materia ha deciso di renderla più comprensibile a tutti (a partire dai consulenti del lavoro, commercialisti, responsabili di enti di patronato e associazioni di categoria chiamati ad assistere i lavoratori): Helene Antonella Valenti, autrice del volume “Previdenza marinara” edito da Egaf, preziosissima “guida ai principali trattamenti pensionistici dell’assicurazione generale obbligatoria e del fondo di previdenza marinara gestiti dall’Istituto nazionale della previdenza sociale”. Un volume realizzato per “indicare la rotta” in un mondo, quello dell’attività marittima che, come sottolinea l’autrice, “si connota per essere un ambiente di lavoro pieno di disagi e di incertezze caratterizzato anche dal fatto che, in talune circostanze, i marittimi imbarcati per lunghi periodi di tempo sono di fatto lontani dalle rispettive strutture sanitarie. Il dibattito politico e parlamentare italiano sulle tante questioni che ancora oggi affliggono il lavoro marittimo è tuttora in corso e nonostante le tante difficoltà, tutti concordano nel ritenere che questo settore, che riveste un ruolo decisivo nella nostra economia nazionale, vada sicuramente migliorato e tutelato”. Attraverso una previdenza marinara migliore e ora, grazie anche a questo volume,( e con un videocorso in preparazione) più chiara e trasparente. Come l’acqua dei mari sui quali decine di migliaia di persone lavorano ogni giorno.