L’App di uno studente di 16 anni guida l’azienda di trasporto sulle strade della tecnologia

Suo padre è nato in una famiglia di autotrasportatori, sua madre anche. E dopo essersi uniti in matrimonio hanno anche unito le due aziende di famiglia in una sola impresa, la Goisis Trasporti e spedizioni, specializzata in particolare nel trasporto di materiali di metallurgia e di acqua. Lui, Mattia, 16 anni, primogenito, a portare avanti la tradizione di famiglia non è mai (almeno fino a ora) affatto interessato, preferendo al volante il computer e i telefonini con i quali ha trovato un feeling fin da giovanissimo, dimostrando di avere un vero talento per l’informatica che ha scelto come materia di studio. Una strada completamente diversa da quella dell’autotrasporto, che non gli ha però impedito di fornire un importante aiuto al lavoro dei genitori: creando un’App per compilare e aggiornare sul telefonino e poi trasferire nei computer dell’azienda i rapporti di viaggio dei dipendenti. “Un’App che ci ha permesso di ottimizzare il lavoro di ogni giorno”, come conferma il papà di Mattia, Ivano Daminelli, mentre la mamma, Giovanna Goisis, sottolinea  invece sorridendo un particolare particolarmente divertente: “quell’App è stata in realtà il risultato di un castigo, un “compito straordinario” assegnato a nostro figlio dopo che aveva utilizzato un po’ troppo superficialmente il proprio indubbio talento informatico, costringendo gli insegnanti a convocarci perché gli facessimo  una bella ramanzina”. Un talento, (in quell’occasione utilizzato male ma in molte altre invece benissimo,) indubbio e che non ha solo portato alla nascita dell’applicazione, caricata sui telefonini di tutti i conducenti: ad accorgersi delle capacità di Mattia sono stati anche i responsabili di un’importante azienda che si occupa di sviluppare videogiochi, pronti addirittura a offrirgli un “posto” nei proprio uffici in Inghilterra. “Prima però c’è da finire la scuola e prendere il diploma”, taglia corto papà Ivano, orgoglioso (ma anche un po’ stupito)  per le prospettive che in quel mondo del lavoro tanto diverso dal suo possono  aprirsi per un ragazzino, neppure diplomato. Come suo figlio, che a differenza sua (ma anche di sua moglie che da studentessa accompagnava spesso il papà nei viaggi in Svizzera, controllando i tempi di guida e gli scontrini le spese per l’amministrazione) non è mai stato attratto dai giganti della strada, ma piuttosto dei piccoli schermi  davanti ai quali trascorrere ore leggendo e scrivendo parole e numeri indecifrabili per la stragrande maggioranza delle persone. Realizzando progetti davvero interessanti. Compresa l’applicazione per  guidare sulle strade della tecnologia la gestione dell’azienda di famiglia. Senza utilizzare volante e cambio, ma solo mouse e tastiera…