Bonus per le bici, l’investimento pubblico senza precedenti ha davvero prodotto degli “utili”?

A cosa è realmente servito il Bonus mobilità? A porsi la domanda sono stati i responsabili di Assobici – Confesercenti Milano e Legambiente Lombardia che sono partiti proprio da questo interrogativo per hanno realizzare il dossier “Biciclette o ciclabilità?” analizzando luci e ombre di un investimento pubblico senza precedenti ma anche tracciando “l’auspicabile futuro di una  linea di incentivi indispensabile alla transizione ecologica” come ha spiegato Matia Bonato, presidente di Assobici – Confesercenti  Milano   presentando il dossier e accendendo subito i riflettori sul fatto che “dopo il collasso della filiera produttiva e commerciale dell’industria ciclistica, a seguito alla prima fase della pandemia, il governo non ha annunciato un seguito alla campagna di incentivi all’acquisto, da tempo strutturali invece in gran parte d’Europa. Il Bonus 2020 ha segnato un notevole progresso nelle politiche di incentivo all’acquisto, ma  al contempo c’è la sensazione di aver perso molte occasioni di sviluppo economico e di reale messa a terra del provvedimento in termini di ciclabilità quotidiana, a fronte di una notevole confusione” – ha affermato   Matia Bonato. “Abbiamo quindi messo a disposizione delle istituzioni il punto di vista di chi vive tutti i giorni il contatto con l’utenza della bicicletta: oltre trenta tra esercenti, produttori e distributori che sottoscrivono con noi il dossier scritto insieme a Legambiente. La ripresa e la transizione ecologica delle città partono dal rilancio del settore commerciale e produttivo, oltre che dall’energia positiva dei cittadini”. “Incentivare l’acquisto di biciclette non in regola con il Codice della Strada serve a poco per cambiare in meglio le nostre città”, ha aggiunto   Federico Del Prete, presidente di Legambici e referente per la mobilità di Legambiente Lombardia. “Ci vogliono infrastrutture sempre più diffuse ed efficienti, ma anche incentivi all’acquisto per biciclette in grado di competere con gli altri veicoli durante i giorni feriali, non adatte solo al fine settimana. Inoltre, in un Paese pesantemente motorizzato come l’Italia le ciclabili e le biciclette da sole servono a poco, se non sono sostenute da programmi di motivazione all’uso della bicicletta sui percorsi casa-scuola e casa-lavoro. La ciclabilità è un formidabile attivatore economico, ma va adeguatamente accelerata: basta con gli incentivi ai veicoli inquinanti, la ciclabilità rende molto di più”. Il dossier parte da  Milano  in quanto  capitale italiana della bicicletta, inserita in una delle regioni italiane più vocate alla produzione e alla commercializzazione della bicicletta, la Lombardia, bacino economico importante in uno dei maggiori paesi produttori ed esportatori in Europa, l’Italia. La  Lombardia, infatti, è la regione italiana con il  Pib (il Prodotto interno bici) più alto d’Italia con il capoluogo,  Milano, che nell’immaginario collettivo è la capitale della bicicletta, con i suoi brand storici e al tempo stesso hi-tech. “Da qui può quindi partire un progetto pilota multilivello che apra la strada alla messa a sistema degli incentivi in una logica win-win”, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa. “per avere un settore produttivo e commerciale all’avanguardia, cittadini più sani e più attivi, che condividono equamente con tutti gli utenti della strada uno spazio pubblico sempre più prezioso. Gli autori dello studio (frutto di un lavoro di ricerca congiunto, iniziato al termine dell’esperienza del Bonus mobilità che raccoglie analisi e proposte concrete per  scoprire quanti degli oltre 200 milioni di euro impiegati dal provvedimento si tradurranno davvero in ciclabilità quotidiana e  cosa manca per mettere a sistema un provvedimento finora dettato dall’emergenza) hanno condiviso con le istituzioni nazionali, regionali e comunali la propria esperienza e le riflessioni maturate durante i giorni del click day, al fine di individuare una futura strategia di messa a sistema del Bonus.