Chi progetta il futuro della mobilità può contare sull’esperienza di chi viaggia ogni giorno

Chiudere un bilancio in attivo rappresenta probabilmente il miglior stimolo per proseguire ogni attività, possibilmente migliorandosi. Annotare un “segno più” al termine di un anno vissuto tra difficoltà mai viste come quello appena vissuto, segnato da una pandemia che ha avuto come “effetto collaterale” una crisi economica devastante, rallentando o addirittura fermando moltissime attività, può incutere ancora più forza, fiducia. Sensazioni che ha di certo provato Giuseppe Cristinelli, presidente uscente rieletto per acclamazione all’unanimità della Fai, Federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo, rileggendo la relazione di fine mandato inviata a tutti gli associati. Un riassunto della sua seconda esperienza al volante dell’associazione in cui sono proprio i numeri con il “segno positivo”a indicare che la strada seguita è stata quella giusta, consentendo di superare anche un ostacolo terrificante come la pandemia: numeri come quelli delle imprese associate,  350, “quota raggiunta e mantenuta nonostante le difficoltà che molti del nostro settore hanno incontrato nel rimanere sul mercato”, come si legge nel documento: come quelli dei veicoli, oltre cinquemila, e dei dipendenti, circa 6500,  che confermano “come il settore e le imprese abbiano  saputo sempre più strutturarsi accelerando il proprio viaggio verso un futuro che vede sempre più la logistica protagonista del trasporto merci, insieme a una mobilità sempre più sostenibile”, seguendo quel “principio di transizione ‘green’ cui tutti aspiriamo e che proprio il mondo dell’autotrasporto ha dimostrato di essere pronto a sostenere con i fatti, attraverso l’acquisto di nuovi camion tecnologicamente avanzati in grado di ridurre le emissioni inquinanti e aumentare, contemporaneamente, la sicurezza stradale. Un ricambio delle flotte più vecchie indispensabile”, ha spiegato Giuseppe Cristinelli,  “che ci auguriamo il Governo possa davvero favorire sempre più non con incentivi a pioggia ma con strategie con una visione d’insieme, con una sola cabina di regia”. Mobilità sostenibile: il primo traguardo da raggiungere che nell’agenda del riconfermatissimo presidente di Fai Bergamo (affiancato dal nuovo consiglio composto da Giovanni Andrioletti, Antonio Arcieri, Angelo Arnoldi, Achille Balducchi, Andrea Callioni, Laura Dolci, Paolo Doneda, Luciano Gualdi, Mauro Longa, Renato Personeni, Fabrizio Rottoli, Paolo Soprani, Vittorio Toccagni e Fulvio Zambetti) apre una lista di altri progetti da realizzare percorrendo una strada già individuata da tempo: quella del gioco di squadra. Rafforzando, per esempio, il legame già stretto all’interno di Imprese e Territorio per condividere possibili soluzioni ai molti problemi del territorio; offrendo la propria esperienza in materia di mobilità ai rappresentanti delle istituzioni locali ai quali Giuseppe Cristinelli ha confermato la totale disponibilità di Fai Bergamo “a fornire il supporto, l’esperienza maturata sul campo, per affrontare e risolvere i problemi legati alla viabilità, con particolare riferimento alle infrastrutture a essa collegate, raccogliendo sempre più i suggerimenti e le indicazioni dei propri associati, che ogni giorno viaggiano attraverso le varie zone del territorio”. Ma in progetto c’è anche un ulteriore sviluppo dell’attività di Ebitral, l’Ente bilaterale del trasporto e della logistica, cresciuta fino a raggiungere quota 4.300 addetti e che “ha favorito un particolare sviluppo del sistema welfare per i nostri dipendenti, colonne portanti delle nostre imprese”; della formazione, “ulteriormente rafforzata attraverso percorsi di istruzione tecnica superiore   alla quale hanno aderito realtà come: Isiss Majorana, Università degli studi di Bergamo, Provincia di Bergamo, Fondazione Enaip Lombardia, Sacbo S.p.A., Confimi Apindustria, per favorire sempre di più l’avvicinamento dei giovani studenti alla nostra attività in prospettiva di un ricambio generazionale professionalmente preparato per le nostre aziende”; della comunicazione “che è una componente fondamentale della formazione”. E, ancora, dei servizi, “a partire dai corsi e dall’assistenza sanitaria, che possono contare su nuovi spazi nella sede recentissimamente ampliata. Nuovi progetti”, ha concluso Giuseppe Cristinelli, “da portare avanti grazie al lavoro di preziosissimi collaboratori e nel ricordo di chi ha consentito che “Fai Bergamo abbia potuto crescere fino a questo punto: primo fra tutti l’amico Duilio Balducchi, presidente onorario nazionale Fai e attivo collaboratore in sede provinciale, strappato ai suoi cari e alla sua associazione dal Covid-19”. Un esponente indimenticabile perla Fai Bergamo che proprio a lui ha voluto   intitolare il nuovo Auditorium.

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