Nasce l’Osservatorio ciclisti. E la prima cosa che mostra è il numero di vittime d’incidenti che sale

Aumenta l’uso della bicicletta in Italia ma aumenta anche il numero delle vittime, a conferma che limitarsi a spingere sempre più persone a spostarsi pedalando sulle strade senza aver prima predisposto le condizioni per farlo avvenire nella maggior sicurezza possibile, realizzando per esempio nuove piste ciclabili e incentivando l’utilizzo di caschi ma anche altri accessori che proteggano i ciclisti, non è esattamente la strada giusta da seguire. Anche perché in previsione di una più che probabilecrescita di chi si sposterà pedalando (spinto dal piacere di farlo, dalla voglia di star meglio fisicamente o magari, semplicemente perché costretto dalla crisi a tagliare i costi per la propria “mobilità) è fin troppo facile ipotizzare che il numero di ciclisti coinvolti in incidenti possa ancora salire. Avverrà davvero? Una cosa è certa: la domanda non resterà senza risposta grazie anche a un nuovo “Osservatorio ciclisti” che “mensilmente darà la fotografia dei sinistri a livello nazionale, evidenziando anche l’andamento rispetto agli anni precedenti”, come ricorda il sito dell’associazione, l’Asaps, che lo ha realizzato. Un osservatorio, quello realizzato dall’Associazione sostenitori e amici Polizia stradale con il nuovo anno sulla base “degli incidenti rilevati dalle forze di Polizia e dei vigili urbani con i decessi di un’utenza tra le più deboli della strada”, partito con dati poco confortanti visto che “dal 1° al 31 gennaio 2012 sono morti in Italia 14 ciclisti, 13 uomini e 1 donna, 11 cittadini italiani e 3 stranieri, in aumento rispetto ai dati del 2019 quando furono 10 e del 2018 con 12 morti”. Un dato in controtendenza rispetto alla diminuzione di incidenti stradali avvenuti fra mezzi motorizzati come “effetto collaterale” (uno dei pochissimi positivi) di un’emergenza Coronavirus che ha visto introdurre pesanti limitazioni alla mobilità. Divieti che però, come si legge sul sito di Asaps, “non hanno avuto particolare effetti sui ciclisti, utenza debole per la quale permangono gravissimi comportamenti come quello della pirateria stradale”. In un solo mese sono stati infatti registrati due episodi con fuga di chi ha provocato l’incidente abbandonando sull’asfalto le vittime: una donna di 37 anni ad Agerola nel Napoletano e un uomo di 93 anni a Medicina, nel bolognese. “Il nuovo Osservatorio Ciclisti vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su questa particolare utenza della strada anche alla luce di un maggior utilizzo delle biciclette da parte dei cittadini a seguito della pandemia, velocipedi anche a pedalata assistita ed elettrici”, ha -commentato Giordano Biserni presidente di Asaps, particolarmente preoccupato “per il fenomeno dei pirati della strada, che non scompare nonostante l’inasprimento delle pene. Si fugge perché si è senza copertura assicurativa, perché non si ha mai conseguito la patente o perché revocata o sospesa”, ha concluso Giordano Biserni “ma fuggire è un comportamento criminale. Fortunatamente con l’impegno delle forze dell’ordine e con le nuove tecnologie come la videosorveglianza e analisi dei tabulati telefonici, i colpevoli vengono molto spesso assicurati alla giustizia”.