Alis: “Le revisioni dei mezzi pesanti non possono più attendere, il ministero intervenga”

“Facciamo appello al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e ai gruppi parlamentari per completare finalmente la modifica dell’articolo 80 del Codice della strada, in modo che si possa intervenire sulle revisioni dei mezzi pesanti nelle officine private autorizzate per garantire efficienza, sicurezza e semplificazione”. A lanciare l’ennesimo Sos per sbloccare la vergognosa situazione di stallo che vede ormai da mesi gli uffici delle Motorizzazioni civili incapaci di far fronte alle richieste di revisione di mezzi pesanti, lasciando fermi sui piazzali migliaia di camion e impedendo così alle imprese di poter lavorare normalmente, sono i responsabili di Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, realtà associativa nel settore del trasporto e della logistica che conta più di 1.500 aziende associate, con un parco veicolare di oltre 134mila mezzi e un fatturato aggregato di 130 miliardi di euro. Un Sos lanciato dal vicepresidente e direttore generale di Alis Marcello Di Caterina, sceso in campo per denunciare “l’annoso problema e il forte disagio subito dal popolo del trasporto e della logistica dovuto alle complicazioni e alle lungaggini in materia di revisioni obbligatorie dei mezzi pesanti. L’attuale situazione, determinatasi anche a causa delle continue proroghe delle scadenze delle revisioni previste dai provvedimenti emanati durante l’emergenza Coronavirus, sta comportando notevoli criticità a decine di migliaia di mezzi pesanti e, potenzialmente, alla sicurezza degli autisti, mentre il nostro settore ha estremamente bisogno di efficienza, velocità, flessibilità e sburocratizzazione per garantire una maggiore competitività delle imprese italiane”, afferma s Marcello Di Caterina, aggiungendo che “se non si renderà operativa la possibilità di svolgere le procedure di revisione presso le officine private, evitando così di continuare ad appesantire il lavoro delle Motorizzazioni, il sistema genererà ulteriori danni al settore. La scarsa capillarità degli uffici della Motorizzazione, gli enormi ritardi accumulati già in fase pre-Covid e, ancor più, durante i mesi emergenziali, e la carenza di personale hanno di fatto creato una congestione del sistema che si sarebbe potuta evitare o, quantomeno, rendere meno drammatica se solo si fosse completato l’iter di modifica dell’articolo 80 del Codice della Strada, in relazione alle procedure di revisione presso le officine private autorizzate, avviato in parte dalla Legge di Bilancio 2019. Riteniamo che tale modifica, seppur molto importante, sia incompleta in quanto basterebbe estendere la possibilità, come già accade per le autovetture e i motocicli, di effettuare le sedute di revisione presso officine private autorizzate anche a rimorchi e semirimorchi, oltre che alle motrici e ai trattori stradali. Un’occasione persa in termini di sicurezza stradale, snellimento burocratico e accelerazione dei processi legati ai controlli che, a distanza di due anni, non ha ancora trovato una soluzione nonostante nell’iter parlamentare di approvazione della Legge di Bilancio 2021 si fosse aperto uno spiraglio con la presentazione da parte dell’intera Commissione Trasporti della Camera di un emendamento, purtroppo mai approvato, che andava proprio nella direzione da noi auspicata”. Alis fa appello al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e ai gruppi parlamentari “per armonizzare la normativa italiana e quella comunitaria sulle date di proroga delle revisioni e per completare finalmente la modifica dell’articolo 80 del Codice della Strada, considerando anche l’unanime convergenza politica proprio a testimonianza della massima condivisione della soluzione prospettata e attesa ormai da tutte le aziende del settore”.