Due anni d’attesa per farla partire, per colpa di una lunga serie di adempimenti burocratici e ora che è pronta l’Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza ferroviaria e autostradale voluta dall’allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in seguito al contraccolpo emotivo del crollo del viadotto Morandi e diventata operativa dallo scorso 30 novembre rischia di dover subito rallentare la sua corsa per colpa di una “grossa sofferenza di personale” per alcuni profili denunciata dal direttore Fabio Croccolo in un’intervista sule pagine del quotidiano “Il Corriere della Sera”.“Non ho potuto acquisire i dirigenti che mi servirebbero, avrei bisogno di una deroga normativa per superare la quota del 10 per cento di posizioni dirigenziali provenienti da altre amministrazioni”, ha affermato il dirigente, “ma l’emendamento bipartisan è stato stralciato in sede di conversione alla legge di Bilancio nonostante si trattasse di un emendamento a mio avviso di buon senso che consentiva la possibilità di assumere nuovo personale nei prossimi anni e di trasferire quelle risorse periferiche che il ministero impiega per vigilare sulle metropolitane, competenza conferita a noi. Peccato perché partiamo a ranghi ridotti”. L’opera di vigilanza, anche se in misura probabilmente ci sarà, e avverrà come “per la revisione dell’auto: ci sono una serie di officine certificate a validare che l’autovettura sia funzionale e che non abbia problemi di sicurezza. Lo stesso faremo sulla rete. Non possiamo fare ispezioni su tutti i ponti o su tutti gli scambi ferroviari, ma verificare che i gestori abbiano procedure di sicurezza certificate da enti terzi. Il resto è solo demagogia. Lo Stato non può sostituirsi con tale capillarità su ogni chilometro di rete”.