I crash test rappresentano un passaggio fondamentale per far raggiungere il massimo livello alla sicurezza dei veicoli. Un passaggio obbligatorio anche per i nuovi camion elettrici che gli ingegneri di Scania hanno messo alla prova per testare la resistenza delle batterie, possibile “punto debole”in caso d’incidente per i veicoli di nuova generazione green. Un primo crash test, di una lunga serie indispensabile per ottenere tutti i riscontri necessari, realizzato con modalità differenti rispetto a quelli realizzati per una prova con un mezzo con motore a combustione perché, ha spiegato il collaudatore Jakob Leygraf di Scania R&D, “l’energia dell’impatto deve essere distribuita e deve diffondersi in tutta la struttura che circonda la batteria”. Con le batterie che “possono essere considerate sicure solo nel momento in cui sono ricoperte da un involucro che assorbe l’energia cinetica causando la deformazione dei componenti meno critici” e che, anche con il peggior impatto “devono rimanere intatte all’interno di questo involucro”. Un test nuovo e, dunque capace di rappresentare molte incognite nonostante le numerosissime simulazioni effettuate nella fase di preparazione del “primo esame pratico”, effettuato utilizzando una vettura per simulare l’impattoe superato a pieni voti con “il veicolo che si è comportato esattamente come si aspettavano gli ingegneri”, come ha voluto evidenziare Jakob Leygraf, “e con il pacco batterie del veicolo Scania, focus del crash test, che nonostante l’urto è rimasto praticamente indenne”.“L’effettivo crash test serve solo a confermare che i nostri calcoli siano accurati”, ha commentato Mikael Littmann, responsabile dei test, “al termine di simulazioni fatte e rifatte più e più volte, con velocità e angoli differenti”.Simulazioni che richiedono settimane, mesi di lavoro, mentre il primo “vero” crash test” è durato qualche frazione di secondo. Un “attimo”, sufficiente però per i tecnici Scania per avere la conferma che la strada intrapresa è quella giusta.