Autoscuole aperte ma senza poter fare gli esami nelle zone rosse. “Così oltre al danno c’è la beffa”

“Le attività delle autoscuole si ridurranno del 50 per cento ma non potranno accedere ad alcun contributo perché aperte ai sensi del Decreto del presidente del consiglio dei ministri e quindi escluse dai ristori. Per questo la decisione del ministro Paola De Micheli di sospendere gli esami di guida in Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle D’Aosta, ovvero nelle attuali zone rosse, a più di una settimana dal decreto che invece li consentiva, è una vera e propria beffa”. Ad affermarlo è Elena Maccanti, deputato torinese e capogruppo della Lega in CommissioneTrasporti, secondo la quale la decisione è “assurda e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che già vive quotidianamente i ritardi delle Motorizzazioni. Perché il governo non ha ascoltato gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per cui non vi è la problematica del distanziamento come per la B?” chiede l’esponente del Carroccio.”Occorre che adesso autoscuole, scuole nautiche e centri di consulenza con attività in zona rossa siano almeno inclusi tra quelle per cui sono previsti ristori.