Era necessaria un’epidemia per scoprire che il traffico non è la principale causa dell’inquinamento. Una conferma arrivata dai risultati aggiornati al mese di aprile dello studio di Aspa Lombardia sulla variazione delle emissioni dei principali inquinanti dovuta ai provvedimenti anti COVID-19 sul territorio regionale. Dati che, come ha commentato l’assessore lombardo all’Ambiente e clima, Raffaele Cattaneo, “indicano come a fronte di una diminuzione del traffico che va oltre il 65per cento c’e’ stata una riduzione media delle emissioni, seppur maggiore rispetto al mese precedente, che si attesta fino al 44 per cento per Nox, al 20 per cento per PM10 primario e al 32per cento per la CO2, confermando”, ha proseguito l’assessore “anche in questo aggiornamento dei dati come il traffico non sia la principale causa dell’inquinamento. E come le concentrazioni di Pm10 seguano prevalentemente i fattori meteorologici. L’azione di contrasto all’inquinamento dell’aria non si deve concentrare dunque solo sulla mobilità, ma anche su politiche multisettoriali che agiscano su fattori che sono causa maggiore delle emissioni inquinanti: dal riscaldamento a biomasse, alle emissioni provenienti dagli spandimenti in agricoltura. Raffaele Cattaneo ha anche spiegato che questa seconda analisi differenziata per zone all’interno della Lombardia ha rilevato come “nell’agglomerato di Milano, quello con la maggiore urbanizzazione e la maggiore pressione da parte del settore trasporti, le riduzioni stimate arrivano fino al 60 per cento per i Nox e fino al 40per cento per il PM10 primario, mentre a Brescia e Bergamo le riduzioni stimate arrivano fino al 50/55 per cento per i Nox e fino al 35 per cento per il PM10 primario”. Veicoli colpevoli, dunque, ma assai meno di altri “responsabili” dell’avvelenamento dell’aria che comunque continuerà a essere difesa “proseguendo con le politiche volte al rinnovo dei veicoli piu’ inquinati, concentrandoci su quelli a basse emissioni, sia inquinanti sia climalteranti. Per questo motivo chiediamo con forza al Governo di trasferire i 12 milioni di euro che la Lombardia sta aspettando per gli interventi destinati alla qualita’ dell’aria”.