“Abbiamo già perso per strada fin troppo tempo e ogni giorno che passa aumenta sempre più il rischio che, avendo ridotto la capacità delle aule al 50 per cento per garantire il distanziamento sociale, non tutti gli autisti possano riuscire a frequentare i corsi per la Cqc, la Carta di qualificazione del conducente, o per il cronotachigrafo. Con il pericolo, di conseguenza, che nei prossimi mesi diverse aziende di autotrasporto si possano trovare con gli autisti “appiedati”, senza poter guidare. Per questo la Fai di Bergamo ha deciso di chiedere al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di poter fare i corsi in modalità E-Learnig, per consentire agli autisti di rinnovare il titolo in tempo utile prima della scadenza e di poter così lavorare regolarmente”. Maura Baraldi, direttrice della federazione autotrasportatori italiani di Bergamo non ha dubbi: la strada per superare i mille ostacoli creati dall’emergenza Coronavirus passa dai corsi in rete. Una strada che Fai Bergamo sarebbe pronta a percorrere per di più da subito, visto che la federazione “ ne ha già valutato l’immediata fattibilità con i responsabili della società con cui ha organizzato i corsi a distanza per la sicurezza sul lavoro. “Corsi, questi ultimi, che il ministero ha permesso di realizzare in rete, per cui non si vede perché non dovrebbe accendere il semaforo verde anche per quelli su Cqc e cronotachigrafo”, sottolinea Maura Baraldi. Consentendo agli “allievi” di assicurare la frequenza obbligatoria da casa o magari dall’azienda (con molte imprese pronte a garantire gli spazi necessari per le lezioni a distanza dei propri dipendenti) attraverso pc o tablet ma anche, nei casi d’emergenza da smartphone. “Per quanto riguardai numeri di partecipanti la richiesta al ministero è di confermare le quote autorizzate per le lezioni tradizionali in aula, un centinaio circa complessivamente a settimana”, conclude Maura Baraldi, sottolineando la scelta della modalità operativa “sulla piattaforma applicativa Lms, Leearning management system che consente al docente di verificare la presenza nell’“aula virtuale” di tutti gli allievi e una tracciabilità della reale frequenza”.