“Il mondo dell’autotrasporto dovrà imparare a guardare con sempre maggior attenzione “davanti” ma anche “dietro”, a quanto ci eravamo troppo spinti in avanti prima dell’epidemia e della crisi, non “curando” adeguatamente l’ottimizzazione di ogni viaggio, di ogni consegna. In troppi, probabilmente, prima dell’emergenza, pensavamo d’essere i “padroni” del pianeta, di poterne approfittare. Il Locdown ci ha mostrato che non potrà più essere così, che dovremo imparare a mettere a disposizione delle aziende produttrici, che ci auguriamo possano ripartire al più presto, nuove infrastrutture, certo, ma anche nuove modalità di utilizzarle”. A invitare il settore del mondo dell’autotrasporto a fare tesoro di quanto accaduto negli ultimi tempi, a utilizzare l’emergenza Coronavirus come un insegnamento, è Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai, federazione autotrasportatori italiani di Bergamo, che dalle pagine del quotidiano L’Eco di Bergamo, ha colto l’occasione anche per lanciare l’invito a “pensare a una nuova viabilità locale, importante quanto e forse più perfino delle grandi “arterie”, che possa permettere di scavalcare i centri abitati, mettendoli così in sicurezza, velocizzando i trasporti e non soffocando con code e smog i paesi e le città; a una gestione pianificata delle consegne che gestisca l’organizzazione dei carichi sfruttando al massimo ogni viaggio e dunque riducendo il numero dei veicoli. E soprattutto a una nuova piattaforma logistica alle porte della città dove far confluire camion per poi far proseguire le merci verso le città, i borghi storici, su mezzi più ibridi o elettrici, seguendo contemporaneamente un “piano dei tempi e degli orari” per far entrare le diverse tipologie delle merci in fasce orarie differenti (anche da quelle degli ingressi di impiegati e commercianti….) per non sovrapporre i flussi di accesso alla città, contribuendo così a mantenere le distanze sociali. Ci sono diverse possibili strade da seguire su cui mi piacerebbe confrontarmi con il territorio, iniziando da Bergamo, con rappresentanti del mondo dell’industria, dell’artigianato del commercio”, ha concluso Giuseppe Cristinelli. “Perché la strada del dopo Coronavirus possiamo tracciarla solo tutti insieme…”.