L’Italia ha i veicoli commerciali più vecchi d’Europa ma il Governo non aiuta a sostituirli

Brusca frenata per il mercato dei veicoli commerciali che a novembre ha fatto registrare un meno  9,7 per cento delle vendite, con  16.734 mezzi contro i 18.537 dello stesso mese del 2018, facendo segnare un’inversione di marcia dopo 9 mesi di recupero, seppur moderato, della domanda.  Una frenata mostrata dalle stime elaborate e diffuse dal Centro studi e statistiche di Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, che sottolinea però anche come a un mese dalla chiusura dell’anno, le immatricolazioni totali siano comunque in aumento del 4,6 per cento, con  168.874 mezzi venduti contro i rispetto 161.386 unità del periodo gennaio-novembre 2018. “Come temevamo pesa come un macigno sul già fragile comparto dei veicoli commerciali l’incerta approvazione del nuovo credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, che andrebbe a sostituire il Superammortamento”, ha commentato afferma Michele Crisci, presidente di Unrae, ribadendo ancora una volta la necessità che, “qualsivoglia sia lo strumento legislativo utilizzato, questa diventi un provvedimento strutturale che favorisca un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa”.