Gli aumenti, in media del 25 per cento, che dal primo gennaio colpiranno le imprese e i consumatori sardi, diretta conseguenza dell’applicazione del regolamento europeo che impone la riduzione globale delle emissioni di anidride carbonica attraverso l’uso di carburanti contenenti basse concentrazioni di zolfo, dimostrano che ancora una volta l’Europa è matrigna con l’Italia e con i sardi, mentre il governo centrale fa finta di niente, dimenticandosi che gli aumenti per chi trasporta merci da e per l’isola si tradurranno in una guerra tra poveri che vedrà le aziende sarde che importano o esportano aumentare a loro volta il prezzo dei beni per far fronte ai rincari del trasporto a completo svantaggio del consumatore sardo, chiamato a pagare il conto finale. Ad affermarlo è la senatrice sarda della Lega Lina Lunesu che ha invitato il governo centrale a ricordarsi dei cittadini e contribuenti sardi, impegnando il ministro competente all’individuazione di una soluzione rapida, efficace ed equilibrata.