Chiusure al Brennero, il Tirolo si fa beffe delle proteste di Unione europea, Germania e Italia

Nonostante i richiami dell’Unione Europea (cliccate qui per leggere) , nonostante le denunce presentate dal Governo italiano e tedesco (cliccate qui per leggere) il Tirolo non solo non indietreggia di un centimetro sulle limitazioni al traffico al Brennero, ma anzi alza il tiro progettando di rendere ancora più stringenti gli alt ai mezzi pesanti: il divieto di transito notturno potrebbe infatti essere esteso a partire dal 1 ottobre 2019 e quello di transito settoriale a partire dal 1 gennaio 2020. Una nuova manovra, come sempre unilaterale e fregandosene altamente dell’Unione europea e del diritto di libera circolazione nel vecchio continente, contro la quale ha immediatamente puntato l’indice il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea secondo il quale “con il pretesto della tutela ambientale il divieto di transito settoriale crea una situazione di concorrenza sleale a vantaggio dell’economia tirolese. Il divieto infatti non vale per le merci con origine o destinazione in Tirolo, anche se queste vengono trasportate da Tir di vecchia generazione, mentre mezzi moderni, meno inquinanti e più silenziosi non possono transitare per il Tirolo”. “Se l’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento, allora bisogna mettere al centro la tecnologia dei veicoli e non il tipo di merce che trasportano”, ha aggiunto il presidente di Assoimprenditori. “Per una mobilità sostenibile dobbiamo lavorare insieme a soluzioni basate sull’innovazione e le nuove tecnologie, non su divieti che hanno effetti solo sulla concorrenza, ma non sull’ambiente. Una soluzione sostenibile sarebbe quella di far transitare i mezzi più moderni e meno impattanti nelle ore notturne, quando l’autostrada è generalmente meno trafficata e allo stesso tempo sostenere il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia. Con la nuova linea ferroviaria del Brennero potrà essere realizzata l’infrastruttura necessaria”.