L’Italia deve sospendere l’erogazione di contributi pubblici per un ammontare di 72 milioni di euro ogni anno a favore di Cin-Tirrenia. A chiederlo, con un esposto al ministero dei Trasporti, alla Corte dei conti e all’Autorità antitrust è il gruppo Grimaldi, autore, tramite la controllata Grimaldi Euromed, della nuova “manovra” destinata a inasprire ulteriormente i rapporti fra il gruppo Grimaldi e il Gruppo Onorato, al timone di Cin -Tirrenia, oltre che di Moby. Aiuti pubblici da sospendere, come pubblicato dal quotidiano MF-MilanoFinanza che ha citato i passaggi salienti dell’ esposto, “in quanto manifestamente indebita, del tutto illegittima e fonte di grave danno erariale”. E da sospendere da subito, da parte ministero per le Infrastrutture e i trasporti invitato a “dare urgentemente corso alla risoluzione della convenzione per l’inadempimento di Cin -Tirrenia, alla luce delle molteplici, gravi e reiterate violazione della convenzione accertate dal ministero, dall’Antitrust e dai giudizi amministrativi”. L’ultimo “affondo” del gruppo guidato dalla famiglia partenopea riguarda alcuni conti e pagamenti, sottolineando il fatto che Cin non avrebbe ancora pagato a Tirrenia in amministrazione straordinaria il saldo del prezzo d’acquisto del ramo d’azienda, pari a 180 milioni dovuto nel 2016 e nemmeno la seconda rata da 60 milioni scaduta il 30 aprile scorso ed evidenziando uno stato di salute finanziario della balena blu al 31 dicembre 2018 con perdite che ammontavano a 62,6 milioni di euro e con “la cessione a Banca Sistema, per 69,8 milioni, dei crediti relativi ai contributi previsti dalla convenzione per il 2019”.