Ha sedi in Italia, Europa e nel Nord Africa, ma quelle nel nostro Paese potrebbe presto chiuderle per trasferirle altrove. A minacciare l’addio all’Italia è il gruppo logistico altoatesino Fercam, guidato da Thomas Baumgartner, presidente dell’associazione dell’autotrasporto Anita che fa riferimento a Confindustria, pronto a spostare l’attività dal Veneto in Austria o in Slovenia. Una addio preso in serissima considerazione dopo aver visto bocciare dall’amministrazione di Sommacampagna, nel veronese, dopo ben 11 anni dalla presentazione del primo progetto, i lavori ampliamento della sede attuale, con un investimento di 10 milioni di euro, e con la creazione di 50 nuovi posti di lavoro. “Non capisco come in questo periodo di crisi in Italia si possano ancora bloccare aziende che vorrebbero investire e aumentare i posti di lavoro, non ci permettono d’investire 10 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo e moderno centro logistico da 20 mila metri quadrati per adeguare e mantenere competitiva la filiale di Sommacampagna” ha tuonato Thomas Baumgartner evidentemente esasperato dalle “difficoltà con le quali devono confrontarsi ogni giorno le imprese che intendono investire e vogliono rimanere nel nostro Paese potenziando le loro sedi e infrastrutture”. Un’esasperazione amplificata dal fatto che il no è arrivato dopo 11 anni di richieste, incontri e progetti (e quindi costi) per l’ampliamento del centro logistico realizzato negli anni Settanta, rilevando e risanando un vecchio impianto di concerie dismesso eliminando le coperture di eternit presenti e montando un impianto fotovoltaico. Un no a un ampliamento e all’ammodernamento dell’impianto ritenuto indispensabile per poter rimanere competitivi che ora potrebbe portare come primo passo a un accorpamento della struttura di Sommacampagna con la sede di Vicenza, ma in seguito al trasferimento all’estero delle attività di logistica che il gruppo intendeva sviluppare in Veneto, portandole in Austria o in Slovenia, dove, ha affermato Thomas Baumgartner, “ci accolgono a braccia aperte e invece di chiedere misure compensative o impegni sul numero di assunzioni di personale, sovvenzionano la costruzione dell’impianto”. “Dal 2012 al 2013 il nostro organico a livello globale è aumentato di circa 60 unità e conta oggi 1.550 dipendenti”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Fercam “Nella sola filiale di Sommacampagna operano 60 dipendenti diretti ai quali si aggiungono 80 collaboratori che lavorano indirettamente come cooperative di facchinaggio e padroncini per la raccolta e distribuzione delle merci. Questi dati dovrebbero essere sufficienti per permettere a una azienda di potersi sviluppare”.