Divieto di dormire nella cabina del tir, la polizia non può chiedere la fattura dell’albergo

Chi è chiamato a controllare che il divieto di trascorrere il riposo settimanale nella cabina di guida di un tir sia realmente stato rispettato dai conducenti nei Paesi dove è in vigore non può chiedere agli stessi camionisti di “provare” di non averlo fatto chiedendo per esempio di esibire la ricevuta di un albergo. La conferma è scritta nero su bianco in una lettera che la Commissione Europea ha inviato all’Iru, organizzazione mondiale dell’autotrasporto, chiarendo che una simile richiesta, fatta da diversi agenti di polizia di diversi Stati europei proprio per verificare il rispetto della norma, non figura nell’elenco di documenti che l’autista deve presentare nel caso di controlli su strada per dimostrare la regolarità della sua posizione lavorativa, del veicolo e del trasporto. Un controllo “retroattivo” dunque illegale con la possibilità, per le imprese che abbiano “subito” una multa, di ottenere il rimborso rivolgendosi direttamente alle stesse autorità che hanno emesso le sanzioni. L’unico modo per le forze dell’ordine per verificare se è stato violato il divieto di trascorrere il riposo settimanale regolare in cabina, hanno sentenziato i responsabili della commissione europea per il trasporto, è dunque quello di “ cogliere sul fatto” l’autista durante il riposo stesso.