Gli elettori hanno votato i politici che vogliono “fare”. A iniziare dalle infrastrutture…

“Tanto tuonò che piovve”. O, come si può leggere in un simpatico commento “postato” sul superblog stradafacendo del Tgcom24, riprendendo il titolo di un celebre romanzo di Joseph Cronin, “E le stelle stanno a guardare”. Non c’è dubbio, infatti, che i risultati del voto del 26 maggio non abbiano fornito, sia a livello europeo sia a livello amministrativo, le risposte in cui il vice premier e leader dei 5Stelle Luigi Di Maio sperava. Dati alla mano si può affermare, senza alcun timore d’essere smentiti magari attraverso chissà quali “letture” dei numeri usciti dallo spoglio, che la politica del partito non ha trovato consenso negli elettori che, delusi, hanno scelto altre forze politiche. Conftrasporto nelle settimane che hanno preceduto le elezioni ha cercato di ricevere indicazioni su come la pensassero sulla politica dei trasporti tutte le forze politiche e i singoli candidati. I suoi rappresentanti hanno elaborato un documento e cercato di interessare sia i partiti sia i candidati, informando poi gli associati su coloro che avevano fatto pervenire delle risposte. Al termine di questa “manovra informativa” hanno infine chiesto agli operatori del mondo dei trasporti di scegliere, secondo le proprie convinzioni, fra quei candidati e partiti che con disponibilità avevano fatto pervenire le risposte ai quesiti posti dal settore. Un lavoro, quello svolto, che rientra nei doveri di chi rappresenta gli interessi di una categoria che Conftrasporto è consapevole d’aver contribuito a “tutelare” anche quando ha deciso di rivolgere un preciso invito a non scegliere chi non aveva considerato questo settore neppure degno di una risposta. Evidentemente i temi presenti nel documento non trovavano la condivisione della forza politica di governo che è portatrice dell’idea del non fare. Per l’Italia e per le sue imprese connettere il Paese all’Europa è invece determinante: la Tav, la Gronda di Genova, la funzionalità del sistema portuale, il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori del trasporto, il ricambio del parco circolante per rispondere alle emergenze ambientali, sono iniziative che devono essere sostenute nel prossimo Parlamento europeo. Per questo di fronte al non fare Conftrasporto ha invitato i “propri” elettori a scegliere coloro che invece concordavano, compreso qualcuno che solo “in zona Cesarini” si è “redento” dalla tesi che il trasporto sia il principale responsabile dell’inquinamento, schierandosi a favore della realizzazione delle opere di grande utilità per la nostra economia. Ora riparte l’attività governativa e il mondo dell’autotrasporto si attende risposte concrete, anche se ben sa che gli equilibri numerici nel Parlamento nazionale non sono mutati. Sono però (anzi devono essere) cambiate le sensibilità politiche. La risposta dei cittadini è stata chiara e inequivocabile e non comprenderla rischierebbe di aprire una fase nuovamente difficile che la nostra economia e le nostre imprese non riuscirebbero a sopportare. Coloro che sono stati premiati dal consenso dei cittadini non lo dimentichino. Così come non lo scordino i sottoscrittori del documento elaborato da Conftrasporto: da loro decine, centinaia di migliaia di elettori si attendono un coerente impegno nel realizzare quanto hanno condiviso, che ripaghi la fiducia concessa. Conftrasporto, disponibile a supportare le loro azioni, si impegna fin da ora a rendere noti coloro che non opereranno in linea con gli impegni assunti. Così l’associazione si è sempre comportata nel passato e così sarà impegnata a fare ancora. Dei candidati segnalati la gran parte sono risultati eletti e per Conftrasporto è motivo di grande soddisfazione. A loro vanno i complimenti e i migliori auguri. Ma i complimenti spettano anche a una non eletta per il brillantissimo risultato comunque ottenuto: Carlotta Caponi, alla guida di Fai Umbria, è infatti risultata la seconda dei votati nella circoscrizione dell’Italia centrale, dopo la leader Emma Bonino. Il partito dove era candidata ha ottenuto, tra l’altro, il miglior risultato delle cinque circoscrizioni. Anche questo è un segnale che molti operatori della categoria hanno seguito le indicazioni.

Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio