L’Iva sulle auto aziendali presto potrà essere interamente detratta anche in Italia e non più solo per un valore del 40 per cento della vettura acquistata? A lanciare l’idea a Verona, dal palco dell’ Automotive Dealer Day di Quintegia, società che svolge attività di ricerca, eventi e formazione per i diversi operatori del settore automobilistico, è stato il vicepremier Matteo Salvini che dopo aver annunciato il proprio impegno, quello della Lega e del Governo “a operare già dalla manovra finanziaria del prossimo autunno per portare il settore italiano dell’auto ai livelli degli altri Paesi europei” ha aggiunto di pensare proprio “alla possibile detraibilità totale dell’Iva sulle auto aziendali, che solo in Italia è parziale. Una manovra”, ha spiegato Matteo Salvini, che consentirebbe di cambiare il parco auto permettendo allo Stato di incassare di più rispetto a oggi”. Una proposta accolta a braccia aperte da Plinio Vanini, presidente del principale gruppo concessionario del Paese, Autotorino, secondo il quale “l’impatto della proposta che considera la detrazione Iva al 100 per cento sulle auto aziendali, si rivelerebbe un successo per tutti, dai consumatori ai cittadini, dalla filiera allo Stato, perché l’aumento incrementale annuo stimato è di 100mila vetture nuove, con conseguenti benefici ambientali dati dallo svecchiamento del parco auto e maggiori entrate nelle casse dello Stato per circa 1,8miliardi di euro nel triennio, tra Iva, costi di immatricolazione, tasse automobilistiche e Ipt”. Matteo Salvini non ha risparmiato neppure qualche frecciata contro “l’approccio ideologico all’utilizzo dell’automobile”, affermando che “il progresso va accompagnato e aiutato senza penalizzare chi lavora nel settore” e che “prima di dare migliaia di euro per l’elettrico bisogna pensare alle colonnine di ricarica”.