Roma può diventare una città a misura di bici. Da un convegno organizzato dall’Associazione per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti del Lazio nella sede nazionale dell’Aci è infatti emerso che “amministrazione capitolina, tecnici del Campidoglio e cittadini dimostrano una nuova e coesa volontà di compiere passi concreti a favore della ciclabilità, superando le criticità che hanno finora attanagliato lo sviluppo di tanti progetti, a cominciare dal Grab e dalla ciclabile di S. Bibiana”. In particolare, durante l’incontro, è emersa la proposta di classificare le strade della capitale in due categorie: le primarie, destinate soprattutto ad auto e moto, e le secondarie, nelle quali intervenire per tutelare i cosiddetti utenti deboli, i pedoni e i ciclisti.
L’Associazione per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti del Lazio “è riuscita a porsi come facilitatore di contatto tra il Campidoglio e le associazioni dei ciclisti”, spiega una nota dell’Aci, “favorendo lo sviluppo di un dialogo costruttivo tra le parti a fronte della complessità normativa e della carenza di risorse che spesso pongono più ostacoli che opportunità nelle fasi di pianificazione e progettazione delle piste ciclabili”. L’Associazione, “propone un’organizzazione più razionale della mobilità cittadina”, ha detto il presidente AIIT Sezione Lazio, Enrico Pagliari, “a partire da una classificazione delle strade in primarie e secondarie. Le prime dedicate in modo prioritario alla circolazione dei veicoli a motore; le seconde con precedenza a pedoni e bici, con l’istituzione di specifiche zone30 a velocità ridotta per tutelare le utenze più deboli della strada”. Secondo l’Associazione la ciclabilità deve essere “sempre più parte integrante delle strategie della mobilità cittadina” e chiede che venga “inserita in un quadro sistemico in cui si incentivi lo scambio con il trasporto collettivo attraverso collegamenti ai principali nodi di scambio, con sviluppo di aree per una sosta sicura delle biciclette”. In uno scenario tecnico e culturale in rapida evoluzione, si legge nella nota dell’Aci, “AIIT confida in un adeguamento delle normative vigenti e una condivisione di buone pratiche internazionali che consentano anche ai nostri progettisti di proporre soluzioni sicure, efficaci ed efficienti in linea con le aspettative degli utenti a due ruote”.
Credits: Aci