Prodi senza freni: “La Germania ci critica sulle auto? Da che pulpito. La mia Europa è morta”

“Lo scontro dell’auto è incomprensibile. La Germania ha fatto un’interferenza nel nostro Stato nazionale. E viene da dire: da quale pulpito… In questo concordo con Delrio: piantatela”. Lo dice Romano Prodi in un’intervista a Qn. L’ex premier ed ex presidente della Commissione europea usa parole forti nei confronti dell’Europa. “La mia Europa sì”, è morta, ha detto Prodi, “ma spero che la crisi la svegli. Ora possiamo solo aggiungere: pregiamo… L’augurio è di poter ancora costruire un’Europa che possa reggere, anche se non con un ruolo da leadership come speravo, il confronto con i giganti del mondo”. 

Per l’ex premier servono anche i leader, “per ora quelli attuali non si sono dimostrati tali. Speriamo ne arrivino di fronte a quella che è una sfida capitale”. Quanto alla lettera sui conti italiani “è chiaro che la necessaria flessibilità diventa più difficile per un commissario olandese che è già nel pieno della campagna elettorale. Fare la faccia feroce contro l’Italia rende voti, sa? Invece c’è una cosa che mi stupisce di più”, sottolinea. Ed è “la previsione di diminuzione della crescita del Fmi, perché nell’ultima parte dell’anno c’era stato un minimo miglioramento, pensavo si potesse mantenere quello 0,9 per cento delle previsioni di crescita precedenti”. Motivo per cui “ci vorrebbe un leader vero che si mettesse nei panni di tutti. Chi guida una coalizione politica e una unione di Paesi si deve rendere conto degli interessi di tutti. Mi riferisco alla Merkel”. Prodi si dice inoltre “dispiaciuto dalla Brexit ma non stupito. Il fatto nuovo è che c’è l’incoraggiamento americano alla Brexit. Una interferenza inedita”, rimarca, “di poco stile”.