“Il ministro Maurizio Lupi ha fatto la sua parte e grazie al prezioso ruolo che che ha saputo rivestire nelle ultime caldissime giornate, intervenendo sia con il ministro per lo sviluppo Economico Federica Guidi sia con i commissari chiamati a salvare L’Ilva, oggi possiamo dire di aver superato uno dei momenti più critici del dialogo fra mondo dell’autotrasporto e Governo. Aver terminato l’incontro decisivo sul caso Ilva con la definizione della prededucibilità dei crediti per il mondo dell’autotrasporto (e dunque con la garanzia che le imprese di trasporto saranno fra le prime a essere saldate senza dover ricorrere ai giudici); con la tutela che i nuovi contratti sottoscritti saranno garantiti, per i primi 3 mesi di lavoro, da un pagamento anticipato pari all’80 per cento dell’importo da fatturare e, per il periodo successivo con un anticipo del 60 per cento e un saldo del 40 per cento a 30 giorni; e, ancora, con la decisione di sospendere i versamenti erariali fino a fine dicembre 2015 e di costituire un fondo di garanzia, ci autorizza a dichiararci soddisfatti per un risultato sul quale qualcuno, probabilmente, non avrebbe scommesso”. Continua a leggere
Archivi giornalieri: 18 Febbraio 2015
No Tav, condannati attivisti che lanciarono oggetti contro le forze dell’ordine
Vietato fumare in auto? L’Inghilterra dice sì, l’Italia potrebbe presto imitarla
Fumare in spazi chiusi e piccoli come l’automobile peggiora i danni causati dal fumo passivo, come asma e bronchite. E sui bambini le conseguenze sono ancora più gravi: basta una sigaretta accesa in auto per esporli ad alti livelli di inquinanti atmosferici e di sostanze chimiche cancerogene. Partendo da questi dati il Parlamento inglese ha votato con 342 si e 74 no il divieto di fumare in presenza di minori di 18 anni nell’abitacolo dell’automobile. I trasgressori verranno puniti con una multa di 50 sterline. La decisione segue a una simile presa qualche tempo fa in Galles e anche la Scozia ne sta discutendo. E l’Italia? Continua a leggere
L’Ilva vende i prodotti facendo pagare il trasporto: perché poi non paga gli autisti?
Con una lettera aperta a tutta pagina pubblicata una settimana fa su Il Giornale le associazioni dell’autotrasporto hanno chiesto al presidente del Consiglio d’intervenire sul caso Ilva e sul mancato pagamento, per milioni di euro, a imprese di trasporto che lavorano per il gruppo siderurgico. Una richiesta d’intervento immediato, prima che fosse troppo tardi; un Sos lanciato a nome di centinaia d’imprenditori sull’orlo del fallimento e di migliaia di dipendenti sull’orlo del licenziamento per colpa dell’Ilva. Nessuno ha risposto. E le notizie che giungono dal Senato non lasciano presagire nulla di buono: il ministero dell’Economia sembra infatti contrario a una sospensione del versamento dei contributi e dell’Iva per le aziende coinvolte e che non sono più in grado di proseguire l’attività come invece vorrebbero, con senso di responsabilità, per non lasciare l’Ilva senza rifornimenti, ben sapendo che lo spegnimento degli altiforni provocherebbe la definitiva chiusura della produzione. Continua a leggere