“Prevedere la prededucibilità dei crediti per le imprese di autotrasporto che lavorano per l’Ilva e che dall’aprile 2014 non vengono pagate è un primo passo, che non possiamo non commentare positivamente, ma non può certamente bastare. Al sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio dei ministri Graziano Delrio, che ha invitato il mondo dell’autotrasporto e dell’indotto che vantano crediti importanti verso l’Ilva, a resistere ancora 15 giorni in attesa di un emendamento sulla prededucibilità, chiediamo di dare segnali più forti e concreti, che riguardino la sospensione dei versamenti fiscali e previdenziali e la messa a disposizione di risorse. Solo così sarà impossibile fermare il desiderio di protesta che sta montando sempre più fra le imprese che da otto mesi non vengono pagate dal gruppo siderurgico per il lavoro svolto, e questo nonostante l’Ilva, vendendo franco fabbrica, riceva regolarmente il pagamento del trasporto ,dimenticandosi però di trasferirlo ai vettori”. Così Paolo Uggè ha replicato all’invito, rivolto da Graziano Delrio alle imprese di trasporto non pagate dall’Ilva, ad attendere i nuovi emendamenti, a sostegno del settore trasporti e dell’indotto, che garantirebbero la prededucibilità dei crediti. “In assenza di interventi più “pesanti”, ha concluso Paolo Uggè, “sarà difficile se non impossibile per chiunque impedire proteste spontanee e incontrollabili da parte di lavoratori che sono stati privati, per mesi, di un loro sacrosanto diritto: quello d’essere pagati per il lavoro svolto. Un diritto che un Paese che vuol essere chiamato civile non può non garantire”.