Crolla il prezzo del petrolio. La decisione dell’Opec di non tagliare la produzione ha fatto scendere sensibilmente le quotazioni del greggio. Come spiega Staffetta Quotidiana, il “Brent ha perso circa 6 dollari al barile arrivando a quota 72. Le quotazioni dei prodotti raffinati sono in caduta libera, con benzina e diesel in calo di circa l’8 per cento, ai minimi da novembre 2010”. Per quanto riguarda i prezzi alla pompa già da oggi si registrano i primi cali, anche se solamente Eni ha ritoccato il listino.
Il Cane a sei zampe ha infatti ridotti i prezzi consigliati di benzina e diesel di 1,5 centesimi al litro. Diminuiscono (clicca qui per vedere i prezzi del 28 novembre 2014) le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito, con la benzina a 1,718 euro/litro (-0,6 centesimi) e il diesel a 1,637 euro/litro (-0,7 centesimi). Fermi i carburanti gassosi con il Gpl Eni a 0,706 euro/litro e il metano a 0,992 euro/kg. La quotazione della benzina, spiega Staffetta Quotidiana, è a 412 euro per mille litri (-35), quella del diesel a 450 euro per mille litri (-37, valori arrotondati).
Giovedì l’Opec ha deciso di mantenere inalterata la produzione di petrolio a 30 milioni di barili al giorno con l’obiettivo, spiega il comunicato ufficiale, di “riportare il mercato all’equilibrio”. Una decisione presa dai 12 Paesi del Cartello nonostante i prezzi siano in caduta libera (-30 per cento da giugno). Intanto i consumatori continuano a protestare, perché malgrado i prezzi del greggio ai minimi da quattro anni, quelli dei carburanti, zavorrati da accise e Iva, non sembrano risentirne.