Il caso del mancato pagamento dell’Ecobonus 2010 agli autotrasportatori sembra essere stato risolto. Nel corso dell’incontro avvenuto a Roma fra i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e il sottosegretario De Caro, durante il quale sono stati affrontati tutti i temi più scottanti che riguardano il settore, i rappresentanti del governo hanno infatti annunciato che il provvedimento è stato firmato e inviato alla Corte dei conti per la registrazione, garantendo così lo sblocco dei fondi e il pagamento di quanto dovuto alle impese di autotrasporto che hanno utilizzato le “autostrade del mare”. Una notizia positiva per la categoria, confortata anche dalla volontà, ribadita sia dal ministro Lupi sia dal sottosegretario, al quale sono state conferite le deleghe in materia di autotrasporto individuando così un interlocutore stabile, di voler “ricercare le soluzioni più opportune nel rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso dicembre. Ma se per alcuni problemi è stata trovata una soluzione, altre questioni restano ancora aperte, lasciando ancora diverse ombre sul futuro dell’autotrasporto. Prima fra tutte la questione del taglio ulteriore dei fondi destinati all’autotrasporto: “18 milioni di euro che ancora mancano all’appello su uno stanziamento che ha già subito un primo importante taglio in sede di sottoscrizione del protocollo d’intesa”, come denuncia Silvio Faggi, segretario nazionale della Fiap, ricordando come “l’accordo sottoscritto in chiusura di riunione specifica in dettaglio che rispetto al riparto dei fondi deciso in data 13 febbraio 2014 verranno tagliati ulteriori 5 milioni di euro sugli investimenti, 5 milioni di euro sul fondo di garanzia, 5 milioni di euro sugli apparati di bordo di Uirnet e 3,1 milioni di euro sui pedaggi autostradali. Il Governo si è impegnato inoltre a effettuare una verifica sull’effettivo utilizzo delle risorse destinate alla deduzione forfettaria delle spese non documentate al fine di verificare se è possibile conservare l’intero ammontare delle risorse stanziate con la legge di stabilità 2014. Con la crisi in atto e soprattutto con il calo di imprese attive in effetti è probabile che non tutte le risorse assegnate a questa voce siano realmente necessarie. Il problema, ovviamente, non è tanto quello di tagliare risorse al settore ma sapere cosa ne viene in cambio. Se al taglio corrisponde un’azione efficace per far rispettare le norme sui costi minimi, per esempio, se ne può discutere, così come se ne può discutere se nei confronti del cabotaggio irregolare o del conto proprio abusivo finalmente si decide di assumere provvedimenti risolutivi. Diversamente, ha concluso il presidente della Fiap, “i fondi che sono stati stanziati per l’autotrasporto devono rimanere finalizzati a questo settore e non c’è alcun valido motivo per tagliarli”. Deciso a “dare un contributo alla soluzione di alcuni dei grandi temi che si stanno affrontando”, il segretario della Fiap ha ricordato alcune proposte che da tempo l’associazione ha avanzato, quali “l’indeducibilità ai fini dei costi e del recupero dell’Iva delle fatture di trasporto pagate in ritardo e la confisca di veicolo e merce in caso di trasporto di cabotaggio abusivo, fino alla riattivazione del tavolo che deve affrontare le problematiche delle imprese di autotrasporto insediate in Sardegna e in Sicilia. Il sottosegretario, su questo ultimo aspetto ha dato le più ampie garanzie che quanto prima il tavolo verrà riattivato e, anche a questo proposito, ha proposto un calendario di due incontri al mese. Vedremo, fin dalla prossima riunione se e come si intende procedere e, soprattutto, se c’è effettivamente la volontà di portare a soluzione i problemi che sono stati sollevati. Se diversamente l’esecutivo ritiene di aver risolto i problemi con l’accordo sui tagli da fare è bene che si sappia fin da subito che Fiap non ci sta”.