Flotte aziendali in crescita per un’impresa su tre. Ecco come si scelgono i veicoli

Una flotta aziendale su tre di aziende italiane aumenterà. A evidenziare il trend sono le oltre 300 interviste condotte nel primo trimestre dal Corporate Vehicle Observatory di Arval ai fleet manager e decision makers di un panel di aziende italiane rappresentative del tessuto imprenditoriale nazionale, in seno alla ricerca internazionale condotta in 16 Paesi. Interrogate sull’evoluzione potenziale della loro flotta nei prossimi tre anni, le aziende hanno mostrato una certa “apertura”: circa il 30 per cento delle grandi aziende dichiara che il numero dei veicoli in flotta aumenterà. Contestualmente continua il trend di aumento della durata contrattuale media, sia per le auto (durata media oltre i 40 mesi), sia per i veicoli commerciali (durata media oltre i 50 mesi). Le durate contrattuali rispetto al 2007, anno ante crisi, sono aumentate di circa il 10 per cento per quel che riguarda le auto e ben del 25 per cento per i veicoli commerciali.

Il trattamento fiscale delle auto aziendali diventa uno dei principali criteri adottati dalle grandi aziende per la composizione della loro flotta. Il 39 per cento delle grandi aziende del campione indagato, infatti, lo considera un parametro addirittura più importante del prezzo d’acquisto del veicolo (indicato dal 27 per cento), del Tco, costo totale di utilizzo (indicato dal 20 per cento) o della marca (prioritaria ormai solo per il 5 per cento).
L’importanza della dimensione fiscale per le aziende è confermata anche dal fatto che al primo posto tra i servizi innovativi già implementati, le aziende di tutte le dimensioni indicano la reportistica sulla flotta ai fini contabili e fiscali (scelta dal 78 per cento delle grandi aziende). Allo stesso modo la consulenza sulla normativa fiscale è considerata uno dei servizi strategici sempre più richiesti. Si sta evolvendo sempre di più verso la figura di mobility manager (un’unica figura professionale per la gestione della flotta e dei viaggi d’affari) presente già nel 65 per cento delle aziende con più di 100 dipendenti e nel 75 per cento delle aziende con più di mille dipendenti.

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