“Il problema dei costi di ingresso degli autobus nelle città d’arte, conosciuto come ticket bus, sta danneggiando in modo irreparabile il settore del noleggio autobus, senza che nessun mostri il benché minimo segno di interesse per un settore che muove milioni di turisti all’anno e che viene gravato da un’ingiusta tassa dettata non da esigenze ambientali, ma da problemi di liquidità scaricati sui contraenti più deboli”. Ad affermarlo sono i responsabili del Caipet, il comitato delle associazioni di imprese private esercenti il trasporto di persone su strada che annovera, fra gli associati, anche Fai trasporto persone. “Assistiamo ormai da anni a un palleggio di responsabilità che è semplicemente vergognoso e, da ultimo, subiamo le beffa e il danno economico di una doppia imposizione in tutti quei Comuni che, avendo istituito la tassa di soggiorno, gravano i nostri clienti di due costi cui fa riscontro una degradante situazione di aree di parcheggio lontanissime dai centri storici, prive di servizi essenziali e delle pur minime infrastrutture al servizio della nostra clientela”, denunciano sempre i responsabili del Caipet. Il tema dei ticket bus era stato persino al centro del Tavolo istituito presso la Conferenza Stato-Regioni che aveva avviato un interessante lavoro di approfondimento, ma da oltre un anno si son perse le tracce di qualsiasi attenzione al problema. “Le imprese del noleggio autobus non sono affatto marginali nella filiera turistica nazionale, visto che veicolano verso le città d’arte sia turisti italiani sia stranieri. Chiediamo di porre attenzione a un settore che dispone di 26mila autobus e 30mila dipendenti e non può essere costretto alla chiusura”.