Sarà il piacere del proibito, la paura di essere scoperti che, a quanto pare, si trasforma in un forte eccitante? O forse sarà perché in tempi di crisi economica il costo di una stanza al motel potrebbe rappresentare un deterrente (senza dimenticare i possibili rischi che il tradimento venga scoperto derivanti dall’obbligo di esibire i documenti al momento della registrazione)? Una cosa è certa, il sesso in auto resta, soprattutto per i più giovani, un’abitudine, come conferma anche un sondaggio condotto da Studenti.it secondo cui per otto giovani su 10 il sesso in macchina è inevitabile. Attenzione, però, perché farlo in macchina potrebbe costare caro.
Anzi carissimo: fino a tre anni di carcere. E quanto si rischia, codice penale alla mano, facendo sesso in auto. La legge prevede infatti l’incriminazione per atti osceni (articolo 527) o atti contrari alla pubblica decenza (articolo 726 ) e a poco potrebbe servire appartarsi in luoghi isolati (una sentenza della Corte di Cassazione ha punito due giovani amanti scovati alle 3 di notte nel parcheggio di una discoteca, spazio completamente vuoto e isolato), o cercare di coprire parabrezza e finestrini con delle tende (sempre la Cassazione, con la sentenza numero 2277/1976, ha stabilito che l’oscuramento non è sufficiente, se altri possono comunque intravedere cosa avviene all’interno dell’abitacolo). Per il codice “praticare attività sessuale che comporti qualsiasi tipo di nudità è di per se da considerarsi un’offesa al pudore e alla pubblica decenza in qualsiasi condizione, anche se si è in luoghi isolati e non illuminati, in quanto sono sempre da considerare luoghi pubblici, e quindi fruibili da tutti i cittadini, bambini e minorenni compresi”.