“Cari committenti, chiedeteci tutto ma non di violare la legge sulla sicurezza”

La ripresa dei lavori dopo la  pausa estiva fa ritrovare sul tavolo di politici, amministratori e addetti ai lavori diversi temi caldi: dai rapporti con la Comunità europea e con i Paesi che circondano, al di sopra delle Alpi, l’Italia, alla questione dello sviluppo e della competitività, fino ai rapporti con la committenza e all’applicazione delle norme sui costi minimi della sicurezza e il loro rispetto. Fai Conftrasporto ripropone tutta la propria disponibilità, già ampiamente dimostrata nei mesi scorsi (non è certo stato a causa nostra se degli accordi settoriali in via di conclusione sono stati impediti), a riprendere il confronto con chi primariamente commissiona il trasporto, ponendo un’unica  condizione: che non ci venga proposto di violare le norme sulla sicurezza, come invece numerosi committenti stanno facendo, invitando (o forse sarebbe meglio dire  ricattando?) gli autotrasportatori a scendere sotto i costi minimi fissati dal governo proprio per garantire mezzi e autisti sicuri. Continua a leggere

Camionista colpito da infarto al volante riesce a evitare la strage prima di morire

Ha evitato una possibile strage prima di morire, colpito da un infarto mentre era alla guida di un Tir. Protagonista della vicenda un conducente rumeno di 36 anni, Robinson Neagoie, che  ha avuto la prontezza e la lucidità di evitare incidenti prima di accasciarsi privo di vita dopo aver avuto un improvviso malore. Continua a leggere

Senza soldi, niente mezzi pubblici. In Lombardia sarà cancellato un treno su due?

Mancano i fondi. Da gennaio i trasporti pubblici locali, vale a dire autobus e ferrovie regionali, sono a rischio. Giovedì 15 settembre i presidenti delle Regioni, in assenza di risposte dal Governo, consegneranno i contratti firmati con Trenitalia e con le altre società per il trasporto pubblico locale su ferro e su gomma. “Questo atto avrà un carattere simbolico ma anche sostanziale”, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, “dal momento che, senza fondi, non sarà possibile far circolare autobus e treni locali, e ha un solo fine: quello di trovare i fondi per dare seguito ai contratti stipulati con le aziende di trasporto, che sono ovviamente contratti pluriennali”.  Continua a leggere

Fare sesso in auto può costare carissimo. Fino a tre anni di carcere per atti osceni

Sarà il piacere del proibito, la paura di essere scoperti che, a quanto pare, si trasforma in un forte eccitante? O forse sarà perché in tempi di crisi economica il costo di una stanza al motel potrebbe rappresentare un deterrente (senza dimenticare i possibili rischi che il tradimento venga scoperto derivanti dall’obbligo di  esibire i documenti al momento della registrazione)? Una cosa è certa, il sesso in auto resta, soprattutto per i più giovani, un’abitudine, come conferma anche un sondaggio condotto da Studenti.it secondo cui per otto giovani su 10 il sesso in macchina è inevitabile. Attenzione, però, perché farlo in macchina potrebbe costare caro. Continua a leggere

Le proteste dei No Tav vi hanno bloccati in coda? Potete richiedere i danni

Se un autotrasportatore rimane incolonnato per ore per strada, bloccato da una manifestazione di protesta, può ottenere dagli organizzatori della protesta stessa un risarcimento. Ad affermarlo è l’avvocato Ivan Di Costa, in risposta a un quesito posto da un autotrasportatore piemontese rimasto bloccato per colpa delle proteste dei comitati No Tav, e per nulla disposto ad accettare che chiunque, per avanzare sue pur legittime proteste, possa danneggiare altre persone.  Continua a leggere

Trenord: “Con i tagli della manovra, in Lombardia sparirà un treno su due”

“Se i tagli contenuti nell’ultima versione della manovra dovessero essere confermati, un treno su due non potrà più circolare in Lombardia”. È questa la denuncia che avanza Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord, la società che gestisce i servizi sui binari della Lombardia. “Se rimangono i numeri dell’ultima versione della manovra”, ha precisato Biesuz, “ci saranno tagliati, sul 2012, circa 200 milioni di euro, ovvero tra il 50 e il 60 per cento dei trasferimenti dello Stato. Questo significa, in termini di servizio, tagliare un treno su due, ma soprattutto significa essere costretti a ridimensionare l’azienda e quindi a creare un grosso problema di natura occupazionale”.  Continua a leggere