“L’abrograzione del sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi (l’80 per cento dei rifiuti prodotti in Italia), prevista con un colpo di mano nella manovra è una resa alle ecomafie, un atto di miopia politica che va corretto nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “Abrogare il Sistri”, prosegue la Prestigiacomo in una nota, “significa disattendere un obbligo europeo, rinunciare di fatto alla legalità in un settore su cui prosperano gli affari delle mafie, lasciare senza un effettivo controllo 14 milioni tonnellate di veleni che ogni anno il sistema produttivo italiano produce e sul cui smaltimento oggi non esiste alcun serio sistema di monitoraggio”.
Il ministro cita le “molte voci responsabili” che si sono levate a difesa del Sistri, come quella del procuratore antimafia Piero Grasso (clicca qui per leggere l’articolo di Stradafacendo), e auspica “un passo indietro”, volto a cancellare “quella dissennata norma proditoriamemte inserita nella manovra. Va fatto a difesa della legalità, dell’ambiente e della credibilità internazionale del nostro Paese”.