Il procuratore Grasso: “Cancellare il Sistri significa fare un regalo alla mafia”

“La cancellazione del Sistri, il sistema di informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti introdotto nel 2009 ma mai entrato in vigore, è un innegabile regalo alle ecomafie”. Ad affermarlo è uno che di mafia se ne intende, visto che da anni il suo mestiere è combatterla: è il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che commentando il mancato finanziamento (tra le misure della manovra approvata dal Consiglio dei Ministri ) del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti ha affermato che “si trattava di un mezzo utile per registrare i movimenti dei rifiuti, peraltro previsto dalla legislazione comunitaria, che poteva evitare gli abusi del sistema cartaceo.

Se si considera che Legambiente ha più volte denunciato come  l’80per cento dei rifiuti speciali sparisca nel nulla”, ha aggiunto Piero Grasso, “si può comprendere facilmente come la cancellazione di un simile sistema di controllo sia un regalo alle ecomafie”.

5 risposte a “Il procuratore Grasso: “Cancellare il Sistri significa fare un regalo alla mafia”

  1. Lo stimato procuratore antimafia dottor Grasso si e’ inserito nella discussione del Sistri sostenendo che l’abolizione è un favore alle ecomafie. Sicuramente al dottor Grasso non hanno spiegato che il sistema, con tutte le inefficenze dimostrate, viene applicato solo a noi trasportatori italiani. Se glielo avessero detto sicuramente converrebbe con noi che, mafia camorra e ‘ndrangheta non hanno nessuna difficolta’ a commissionare il trasporto a operatori esteri. Allora a cosa serve il Sistri cosi’ come e’ oggi concepito se non a danneggiare solo l’attivita’ degli operatori italiani?! Stimato procuratore si faccia promotore e garante di un tavolo di confronto con gli operatori del settore e i tecnici ministeriali e vedrà che noi trasportatori le forniremo delle soluzioni che combattono le ecomafie e non il contrario, come ci vuole tacciare la ministra.

  2. Il procuratore conosce probabilmente solo una parte della vicenda per cui fa benissimo a dire quanto dice. Quando scoprirà che così com’era stato concepito il Sistri avrebbe fatto viaggiare i rifiuti su migliaia di camion di imprese estere, magari dei vicini Paesi dell’Est prontissimi a fare affari con mafiosi e camorristi (inprese per le quali non è previsto alcun controllo) forse farà considerazioni diverse.

  3. Ovviamente tutti i sistemi, Sistri compreso, sono modificabili e passibili di miglioramento. L’informazione, il dibattito e la democrazia servono a questo. La cancellazione senza nulla in cambio ha il sapore amaro della sconfitta e della rinuncia.

  4. Di sicuro come è stato pensato il sistema presentava delle lacune, delle parti migliorabili ma in ogni caso l’obiettivo con cui è stato pensato non è opinabile, a prescindere dai possibili sotterfugi per sviare i controlli. Ma lo scopo della sua cancellazione qual è??? Io non lo comprendo.
    Comprendo solo che così facendo le aziende che si sono sempre comportate correttamente continueranno a farlo mentre tutte le altre si sentiranno libere di continuare a svolgere le loro attività illecite a discapito degli altri, pensando egoisticamente ai loro interessi, ai loro ricavi. Ma così facendo non si rendono conto che tali attività si ripercuoteranno anche su di loro.
    Un esempio fra tutti: rifiuti pericolosi riciclati per realizzare oggetti di uso comune (piatti, bicchieri di plastica, peluche per bambini..). Loro saranno esenti dal loro utilizzo? Non penso..
    Se non è il Sistri, deve essere altro..non si può pensare di lasciare questa libertà di agire illegalmente come è sempre stato fatto e come si continuerà a fare visti i controlli scarsi che ci saranno in futuro.

  5. Tutti pensavamo che il Sistri fosse migliorabile, ma secondo la mia opinione abolirlo non è la migliore soluzione. Questa misura beneficia ai soggetti che lavorano illegalmente nell’ambito dei rifiuti e che approfitteranno degli scarsi controlli per aumentare il proprio guadagno senza pensare alla salute delle persone. E come sempre, perdono le aziende più oneste che hanno dedicato tempo e risorse per adeguarsi a un sistema.
    Sicuramente, se fosse stato fatto un periodo di prova reale in cui le aziende testassero l’efficacia del sistema proponendo dei miglioramenti adesso non staremmo parlando di questo… Invece si è voluto partire in fretta, causando numerosi rinvii e provocando, ogni volta, la diminuzione della fiducia delle persone.

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