A qualcuno sarà capitato di notare, soprattutto in questo periodo di fine primavera, dei cuccioli di animali aggirarsi sperduti per la strada. Cerbiatti e caprioli, che attratti dalle luci delle macchine sono spesso vittime delle auto stesse, che non riescono a evitarli e inevitabilmente li travolgono. Ebbene, cosa fare nel caso in cui la nostra strada si incroci con quella di Bambi? Innanzitutto non toccate o cercate di prendere da soli l’animale, o di portarlo da un veterinario o da un centro specializzato. Rischiereste infatti una pesante sanzione. Il prelievo non autorizzato di cervidi selvatici come il capriolo e il daino (ma anche cinghiali) è un illecito penale sanzionato con un’ammenda sino a 1.500 euro di competenza del tribunale. Inoltre se aiuterete o farete aiutare il cucciolo rischiate di condannarlo a una morte prematura o alla cattività. Senza l’insegnamento materno non sarà infatti più in grado di essere autosufficiente. La Protezione Animali di Savona, un territorio in cui sono frequenti i ritrovamenti di cuccioli, ha lanciato nei giorni scorsi un appello che può sembrare un controsenso detto da chi ama gli animali: “Non toccate e non soccorrete cuccioli di capriolo e daino trovati nei boschi e nelle campagne. Anche se sembrano soli non sono stati affatto abbandonati e non bisogna assolutamente toccarli e nemmeno avvicinarli se per caso se ne incontrano nei prati, perché la presenza dell’uomo rischia seriamente di compromettere le possibilità di sopravvivenza di questi giovani animali e accarezzare o prelevare i piccoli ne mette a repentaglio la vita. I cuccioli vengono solo apparentemente lasciati soli dalla madre che resta sempre nelle vicinanze e torna da loro appena possibile. Per questo è molto importante allontanarsi immediatamente se si vedono nei prati piccoli di capriolo o di daino. I piccoli cervidi sono difesi dai possibili predatori dall’assenza di odori particolari in grado di attrarli e dal mimetismo del loro manto. Le madri, confidando su queste protezioni naturali dei piccoli, si allontanano temporaneamente da loro, lasciandoli in apparenza soli e indifesi, per alimentarsi”.