Un cucciolo di capriolo in strada? Non toccatelo, potreste ucciderlo

A qualcuno sarà capitato di notare, soprattutto in questo periodo di fine primavera, dei cuccioli di animali aggirarsi sperduti per la strada. Cerbiatti e caprioli, che attratti dalle luci delle macchine sono spesso vittime delle auto stesse, che non riescono a evitarli e inevitabilmente li travolgono. Ebbene, cosa fare nel caso in cui la nostra strada si incroci con quella di Bambi? Innanzitutto non toccate o cercate di prendere da soli l’animale, o di portarlo da un veterinario o da un centro specializzato. Rischiereste infatti una pesante sanzione. Il prelievo non autorizzato di cervidi selvatici come il capriolo e il daino (ma anche cinghiali) è un illecito penale sanzionato con un’ammenda sino a 1.500 euro di competenza del tribunale. Inoltre se aiuterete o farete aiutare il cucciolo rischiate di condannarlo a una morte prematura o alla cattività. Senza l’insegnamento materno non sarà infatti più in grado di essere autosufficiente. La Protezione Animali di Savona, un territorio in cui sono frequenti i ritrovamenti di cuccioli, ha lanciato nei giorni scorsi un appello che può sembrare un controsenso detto da chi ama gli animali: “Non toccate e non soccorrete cuccioli di capriolo e daino trovati nei boschi e nelle campagne. Anche se sembrano soli non sono stati affatto abbandonati e non bisogna assolutamente toccarli e nemmeno avvicinarli se per caso se ne incontrano nei prati, perché la presenza dell’uomo rischia seriamente di compromettere le possibilità di sopravvivenza di questi giovani animali e accarezzare o prelevare i piccoli ne mette a repentaglio la vita. I cuccioli vengono solo apparentemente lasciati soli dalla madre che resta sempre nelle vicinanze e torna da loro appena possibile. Per questo è molto importante allontanarsi immediatamente se si vedono nei prati piccoli di capriolo o di daino. I piccoli cervidi sono difesi dai possibili predatori dall’assenza di odori particolari in grado di attrarli e dal mimetismo del loro manto. Le madri, confidando su queste protezioni naturali dei piccoli, si allontanano temporaneamente da loro, lasciandoli in apparenza soli e indifesi, per alimentarsi”.

Una risposta a “Un cucciolo di capriolo in strada? Non toccatelo, potreste ucciderlo

  1. Non sempre è così. L’altro ieri (04/06/2012), ho raccolto un capriolo che tentava di alzarsi e ricadeva a terra come se avesse un arto rotto. Il capriolo stava sul ciglio di una strada molto trafficata e per poco non veniva investito, penso nuovamente. Non avendo a disposizone i numeri di telefono del centro di recupero di animali feriti del Corpo Forestale di Popoli, vista l’ora tarda, pur conoscendo le normative vigenti, ho prelevato senza autorizzazione il capriolo (lattante) con la convinzione di salvarlo da morte certa.
    L’ho messo in un box per cavalli e al mattino fortunamente il capriolo si è rialzato anche se mostrava dolore a livello toracico.
    Al mattino ho comunicato alla Asl di Sulmona la presenza del cervide e quest’ultima mi ha messo in contatto con il Corpo Forestale di Popoli (Monte Corvo) che in poco più di mezz’ora ha provveduto a portarlo nel proprio centro di recupero di animali feriti (Popoli).
    Spero che verrà accudito e riliberato dopo lo svezzamento.

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