Uggè: “Certe proteste servono solo a danneggiare l’autotrasporto”

“Le situzioni di difficoltà nelle quali si vengono a trovare le imprese di autotrasporto vanno risolte dal Governo dando attuazione in tempi rapidissimi a tutte le parti del protocollo di intesa sottoscritto nel giugno scorso. Senza il rispetto di quell’intesa trovano spazio le voglie di protagonismo di coloro che non avendo avuto la capacità di convincere l’interlocutore governativo della bontà delle proprie richieste, sfruttano la rabbia di imprenditori marginali che continuano a pensare che sia lo Stato a dover risolvere tutti i problemi”. Così il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè ha commentato la decisione di alcuni autotrasportatori di organizzare una manifestazione di protesta (contro il caro prezzi del gasolio e le mancate tutele delle istituzioni per la categoria) non preannunciata a Roma, facendo viaggiare una quarantina di mezzi pesanti a passo di lumaca. “L’organizzazione che ha ideato e gestito la protesta è stata quella che in sede di trattativa per il rinnovo contrattuale ha rotto il fronte dell’autotrasporto concedendo incrementi molto superiori ai valori previsti negli accordi interconfederali, determinando così aumenti signficativi del costo del lavoro”, ha aggiunto Uggè. “Oggi il responsabile della protesta chiede al Governo interventi impossibili a risolversi, come quello sul prezzo del gasolio che è vincolato da normative comunitarie.  I momenti delicati che il mondo, e quindi anche il nostro Paese, sta vivendo richiedono senso di responsabilità da parte di tutti. Innanzitutto da parte del Governo che deve dare rapidamente attuazione delle intese sottoscritte e non alimentare illusioni pericolose; in secondo luogo della committenza industriale che organizza road show con lo slogan “la sicurezza conviene” e poi tenta di far saltare le norme che stabiliscono i costi della sicurezza e di fatto induce i propri rappresentati a non rispettare norme volute dal Parlamento per assicurare la sicurezza di tutti i cittadini e non certo per fare un favore alle imprese di autotrasporto; infine delle associazioni dell’autotrasporto che devono sentire il peso della responsabilità, da un lato, di dover operare per garantire agli imprenditori la certezza del rispetto delle norme di legge, e dall’altro di far comprendere come per affrontare le nuove sfide del mercato sia necessaria una risposta a livello di imprese che devono affrontare le tematiche afferenti alla loro attività, assumendo a riferimento i nuovi orizzonti che derivano dall’essere parti di una Comunità europea”.