Protesta dei Tir, sotto accusa le associazioni “che non hanno saputo o voluto fare nulla”

C’è chi per tutelare il mondo dell’autotrasporto merci fa molto e chi fa poco o addirittura nulla. E la giornata di mobilitazione nazionale indetta da Unatras il 18 marzo, preludio di uno sciopero nazionale del settore che appare ormai difficilissimo se non addirittura impossibile evitare, ne è stata la conferma, con città dove decine o addirittura centinaia di Tir hanno sfilato e dove sono stati organizzati sit in e dibattiti, e altre dove non è successo niente. A denunciarlo, con una lettera aperta inviata alla redazione di stradafacendo.tgcom24, è un esponente del mondo dell’autotrasporto.  Continua a leggere

Rischio caos alla frontiera di Como da lunedì. Colato: “Siamo pronti a vigilare”

È noto come lo sciopero di cinque giorni dei tir, proclamato dal 9 al 13 dicembre, sia stato abrogato. Lo hanno annunciato le sigle dell’autotrasporto Unatras e Anita in seguito all’incontro con il ministro Maurizio Lupi, ma un serio rischio di paralisi si prospetta nei territori di frontiera proprio nella giornata di lunedì. “Trasporto Unito sigla minoritaria per il nostro settore”, spiega Giorgio Colato, segretario regionale lombardo della Fai, che aderisce a Unatras, “ma insieme con i Cobas del latte, i Cobas del mai, i movimenti Forconi, Forza d’urto e Alba dorata Italia hanno deciso di manifestare il 9 dicembre e di bloccare le frontiere”. Continua a leggere

Uggè: “Certe proteste servono solo a danneggiare l’autotrasporto”

“Le situzioni di difficoltà nelle quali si vengono a trovare le imprese di autotrasporto vanno risolte dal Governo dando attuazione in tempi rapidissimi a tutte le parti del protocollo di intesa sottoscritto nel giugno scorso. Senza il rispetto di quell’intesa trovano spazio le voglie di protagonismo di coloro che non avendo avuto la capacità di convincere l’interlocutore governativo della bontà delle proprie richieste, sfruttano la rabbia di imprenditori marginali che continuano a pensare che sia lo Stato a dover risolvere tutti i problemi”. Così il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè ha commentato la decisione di alcuni autotrasportatori di organizzare una manifestazione di protesta (contro il caro prezzi del gasolio e le mancate tutele delle istituzioni per la categoria) non preannunciata a Roma, facendo viaggiare una quarantina di mezzi pesanti a passo di lumaca. Continua a leggere

Senza risposte l’autotrasporto può riprendere la via della protesta

Non è nostra intenzione creare inutili allarmismi, ma è invece nostro dovere rappresentare con chiarezza e correttezza quello che è un rischio reale. Ovvero che, senza un immediato intervento da parte del Governo,  non si possa evitare che forme spontanee di protesta, messe già in atto dagli autotrasportatori anche se per ora con scarsa adesione, si estendano a macchia d’olio provocando così un danno irreparabile al Paese. Le ragioni? Sono presto spiegate. Continua a leggere

I camionisti pronti a bloccare i tir: la paralisi delle merci a giugno?

Si fa sempre più reale il pericolo che a metà giugno l’Italia possa restare paralizzata dal fermo nazionale dei tir. Dopo oltre quattro mesi dalla firma del protocollo con cui il Governo si era impegnato a indicare un quadro normativo adeguato per l’autotrasporto, la categoria sembra infatti decisa a  non attendere oltre: “la settimana prossima convocheremo la presidenza, che ha mandato dell’esecutivo, per fissare la data del fermo”, ha dichiarato il presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani), Paolo Uggé, riferendosi alla decisione della protesta che dovrebbe essere presa da tutte le organizzazioni aderenti ad Unatras, riconducibili a Rete Imprese Italiane. Continua a leggere