“Non si può che concordare con quanto afferma il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano sulla necessità di vigilare affinché non si verifichino infiltrazioni pericolose nel settore, tanto più nelle associazioni di categoria. Di fronte a rischi così gravi occorre equilibrio e massima collaborazione con le istituzioni preposte, evitando ogni strumentalizzazione che possa colpire “a prescindere” uomini e donne. Per questo è forte l’invito che rivolgo a tutti nostri associati a vigilare”. Ad affermarlo, commentando le dichiarazioni del sottosegretario dell’Interno Alfredo Mantovano in un’intervista rilasciata al Corriere dei Trasporti in merito all’infiltrazione mafiosa nella logistica e nei trasporti, è il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, secondo il quale “per natura il garantismo è un principio che deve essere accompagnato con la massima severità che impone, qualora le autorità preposte segnalino collegamenti o connivenze malavitose l’esclusione dei possibili collusi. Anche se in questi tempi occorre agire con molta circospezione evitando i teoremi ma attenendosi ai fatti e alle prove, non ci possono essere tentennamenti. Una società civile, così come ha il diritto –dovere di interrompere qualsiasi contatto con tutti coloro che risultassero coinvolti in connivenze malavitose o che abbiano subito condanne per corruzione, e senza che si debbano attendere condanne definitive, deve evitare di far nascere “mostri” in nome dei sussurri che possono nascondere scopi di altra natura. E questo è un principio dal quale è bene non transigere: la cultura del diritto sostiene che ognuno è innocente fino a prova contraria. A questo credo tutti si dovrebbero attenere”. Sempre commentando le dichiarazioni fatte dal sottosegretario dell’Interno in merito all’infiltrazione mafiosa nella logistica e nei trasporti di natura strutturale, “a conferma della tendenza della criminalità organizzata a occupare gli spazi più remunerativi dell’economia e dell’imprenditoria legale”, il presidente nazionale di Fai Conftrasporto ha aggiunto: “Quando ci siamo trovati di fronte a simili situazioni non abbiamo esitato a coinvolgere le autorità e gli organismi preposti a combattere questi fenomeni e continueremo su questa linea. Siamo certi che questo principio sia patrimonio comune in quanto il dovere di vigilare è un obbligo che deve essere soddisfatto da tutti. È nostro dovere garantire che gli operatori onesti non debbano correre il rischio di venire in contatto con soggetti non degni di far parte della società civile. La speranza e l’augurio è che, continuando da parte nostra, nell’azione silenziosa ma efficace di collaborazione che garantiamo non solo al sottosegretario Mantovano ma a tutte le istituzioni ed a quanti operano nella lotta contro la malavita organizzata, si possano individuare e colpire coloro che si illudono di poter inserire elementi di divisione, laddove non esistono, allo scopo di indebolire una battaglia sacrosanta, condotta nel rispetto delle persone e delle regole per la miglior tutela dei tanti operatori onesti che vivono nell’autotrasporto”.