Controlli nell’autotrasporto,
i francesi si sentono discriminati

I controlli su strada sono fondamentali per la verifica del rispetto delle norme relative alla circolazione stradale e alla sicurezza sociale. Da anni vengono richiesti dalle imprese professionali, e l’incremento non solo numerico ma qualitativo dei metodi di verifica si riflette ovviamente sui tempi di esecuzione degli stessi. Tutto ciò non è a quanto pare gradito da molti operatori del settore, specialmente francesi, al punto che l’associazione professionale del trasporto francese Fntr ha denunciato una vera e propria discriminazione nei confronti delle imprese d’oltralpe e contro la libera circolazione delle merci. Con tanto di richiesta di intervento dell’Unione Europea.
In un comunicato stampa intitolato “Gli ostacoli alla libera circolazione devono fermarsi in Italia” la federazione francese afferma e denuncia apertamente che gli autotrasportatori francesi sono vittime di abusi perpetrati attraverso controlli eccessivi che generano sanzioni ritenute sproporzionate e ingiustificate.
All’origine della dura presa di posizione della Fntr sembrerebbe esserci una questione legata al metodo di controllo, da parte della Polizia Stradale dell’area Monte Bianco/Frejus, dei sistemi di protezione delle connessioni del cronotachigrafo digitale come installato sui alcuni veicoli. Un controllo che prevede l’estrazione dell’apparecchio cronotachigrafo dalla plancia di installazione sul veicolo per la verifica dei sistemi di connessione dei cavi, dei sigilli e delle protezioni. L’assenza di una “gabbia” in materiale plastico nero fissata con una vite protetta da un sigillo rosso determinerebbe, secondo i controllori, una possibile manomissione dell’apparecchiatura. Sembrerebbe, invece, che tale dispositivo di protezione, nel caso dei crono digitali, non sia obbligatorio.
Il valore elevato della multa applicata al trasportatore francese, unitamente alle sanzioni accessorie del ritiro della patente e del fermo del mezzo, hanno fatto salire a dismisura la tensione. Pur auspicando nel più rapido chiarimento della questione, a totale vantaggio di “tutte” le imprese, quelle italiane comprese, sembra francamente eccessiva la denuncia messa in campo dall’associazione francese.
Infatti, da anomalia nei processi di controllo e scarsa chiarezza nelle disposizioni, ad abusi discriminatori nei confronti dei trasportatori di un Paese europeo, la differenza sembrerebbe eccessiva.