Finalmente dopo un anno di discussioni le nuove norme sul Codice della strada sono state approvate e sono divenute legge. Conftrasporto esprime la propria soddisfazione nel veder approvati emendamenti dei quali da tempo si era fatta portavoce. Tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; possibilità di licenziamento per un conducente sorpreso alla guida in stato di ebbrezza o drogato; previsione dell’obbligo di dimostrare prima dell’assunzione per i conducenti, tramite certificato rilasciato dall’Asl, di non essere dediti all’uso di sostanze stupefacenti; verifica in caso di incidenti con feriti gravi o decessi del rispetto delle norme sulla sicurezza sociale e della circolazione nei confronti di tutti coloro che partecipano a una operazione di trasporto; sanzionabilità anche per i vettori esteri che per anni hanno potuto viaggiare certi dell’impunità sulle nostre strade: sono questi gli emendamenti che contribuiscono a migliorare la sicurezza sulle strade.Non c’è dubbio che si dovrà procedere in tempi rapidi per ottenere una legge delega che consenta di poter intervenire con rapidità ad adeguare il Codice alle condizioni che rapidamente mutano. Ma il lavoro che le commissioni hanno portato avanti, anche se purtroppo risente di mediazioni (come quella di elevare l’età per poter condurre i mezzi pesanti non propriamente in linea con il tema della sicurezza; di vietare la vendita di sostanze alcooliche a ore o di obbligare a mettere a disposizione gli etilometri nei pubblici esercizi) è certamente un buon lavoro e rappresenta un punto di partenza per rendere sempre più sicure le nostre strade. Ancora una volta le proposte di Conftrasporto, da sempre in prima linea sui temi della sicurezza, hanno trovato ascolto in parlamentari attenti e negli uomini di governo. Speriamo che altrettanta attenzione si possa registrare sulle norme contenute nel decreto legge Tirrenia e fortemente volute dalla categoria per determinare trasparenza e tracciabilità nelle operazioni di trasporto, settore che ricordiamo partecipa al triste bilancio dei caduti sul lavoro per circa un terzo.
Paolo Uggè