Alla vigilia dell’esodo estivo
salgono i prezzi dei carburanti

Puntuali come le ferie estive e fastidiosi come le zanzare tigre, i prezzi dei carburanti – dopo un mese in leggero calo – sono tornati a salire. Ieri mattina ha cominciato Agip a rimettere mano ai listini. A testimoniarlo è la consueta rilevazione della “Staffetta Quotidiana” che riporta come Eni abbia deciso di aumentare il prezzo sia per la benzina sia per il gasolio di 1,5 centesimi al litro. Il costo medio alle pompe Agip è così passato a 1,398 al litro per la benzina e 1,247 nel caso del gasolio. Rincari immediatamente ripresi dalle altre compagnie. Oggi, infatti, Api-Ip ha aumentato di 1,5 centesimi diesel e benzina, con la verde salita a 1,399 euro al litro e il diesel a 1,249 euro al litro. Erg ha ritoccato al rialzo di 1 centesimo i listini sia della benzina sia del diesel, che passano rispettivamente a 1,393 euro al litro e 1,244 euro al litro. Esso ha rincarato di 1,2 centesimi la verde a 1,397 euro al litro, e di 1,3 centesimi il diesel a 1,245 euro al litro. Q8 ha mosso all’insù di 1 centesimo i due listini: il prezzo di riferimento della benzina risulta così 1,399 euro al litro e quello del diesel 1,249 euro al litro. Stessa mossa per Shell con la verde a 1,409 euro al litro e il diesel a 1,259 euro al litro. Anche Tamoil ha rialzato di 1 centesimo sia la benzina (a 1,399 euro al litro) sia il diesel (a 1,249 euro al litro). Infine Total ha rialzato di 1,2 centesimi la verde a 1,396 euro e di 0,8 centesimi il diesel a 1,247 euro. “Nulla di nuovo sotto il sole”, hanno commentato i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. “Seppur del tutto ingiustificati, infatti, gli aumenti annunciati oggi erano del tutto prevedibili, dal momento che sta per iniziare il ‘periodo caldo’ delle partenze”. I ritocchi sono considerati dai consumatori “ingiustificati e inspiegabili, poiché, seppure in presenza di un risibile aumento del costo del greggio, pari ad appena l’1 per cento, quest’ultimo è ampiamente controbilanciato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro di oltre il 2,3 per cento. È chiaro che si è rimesso in moto a pieno ritmo il meccanismo speculativo, che costa agli italiani ben 7-8 centesimi in più per ogni litro di carburante che inseriranno nei loro serbatoi, e che, secondo i calcoli dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, si tradurrà in una maggiore spesa di 176 euro annui per ogni automobilista. Infine, in vista delle vacanze, il maggiore costo dei carburanti influirà anche sul prezzo dei biglietti aerei, dei traghetti”.