Era stanco di andare dal benzinaio e di pagare sempre di più il pieno. Così un tassista di San Severino Marche, evidentemente esasperato dai continui aumenti del prezzo del carburanti, ha deciso di citare davanti al giudice di pace una compagnia petrolifera, la Tamoil Italia di Milano. Raffaele Della Mora, 54 anni, chiede la restituzione di mille euro: somma ottenuta da 100 pieni effettuati dal 2 gennaio 2010 al 30 aprile 2010, moltiplicata per 10 euro, “il costo in più per ogni pieno” sostiene. Il tassista lamenta che, “malgrado il costo del petrolio si sia assestato a 80 dollari al barile, non è stato adeguato al prezzo del gasolio che non dovrebbe essere di 1,280 euro al litro, ma quanto meno di 1,10 euro”.
Della Mora, che si era già rivolto al giudice per un altro caso analogo due anni fa, relativo però a una diversa società petrolifera, chiede inoltre al giudice “di ordinare, ora non più all’ex ministro Scajola, ma al suo successore (quindi al premier Berlusconi, che ha l’interim dello Sviluppo economico, ndr) verifiche e sanzioni”.
Contemporaneamente ha rivolto istanza affinché il giudice “solleciti il governo a ridurre le tasse su benzina e gasolio, accise comprese, e di sorvegliare i prezzi per verificare se le compagnie petrolifere stiano facendo cartello a danno dello stesso Della Mora e dei consumatori”, con richiesta di invio degli atti all’Antitrust. L’udienza si terrà il 9 luglio.