“Subito la riforma della Polizia locale”: lo hanno chiesto, anzi gridato, i quasi mille (secondo gli organizzatori) operatori di Polizia locale, giunti da tutta Italia e appartenenti al Sulpm, il Sindacato unitario lavoratori Polizia municipale, che giovedì si sono riuniti in piazza Montecitorio, a Roma, per manifestare il loro dissenso. “La protesta ha riscontrato un sostegno unanime da parte del mondo politico con autorevoli interventi sia di esponenti della maggioranza sia dell’opposizione”, si legge nel comunicato del Sulpm.
“Nel corso della manifestazione inoltre una delegazione è stata ricevuta dal vicepresidente della Camera, On. Leone, che ha garantito il massimo impegno per accelerare l’iter legislativo della Legge di Riforma Saia, una volta giunta alla Camera, dopo l’approvazione al Senato”.
E in cosa consiste la riforma? In sostanza in un’equiparazione tra vigili urbani e poliziotti. “La Legge Saia è pronta per andare in aula al Senato, condivisa all’80 per cento da tutte le forze politiche”, spiega il segretario generale Claudio Mascella. “Si chiedono piene qualifiche, possibilità di portare l’arma su tutto il territorio nazionale, previdenza e assistenza al pari di tutte le altre forze di Polizia, contratto specifico di diritto pubblico. Oggi sono presenti in piazza Montecitorio oltre 500 operatori in divisa provenienti da tutte le regioni d’Italia, e siamo qui per ricordare alla maggioranza il rispetto degli impegni presi due anni orsono in campagna elettorale”, ha aggiunto. “I tempi sono maturi, il 2010 è l’anno della riforma della Polizia Locale”.