Studenti a lezione di sicurezza stradale, al via “La scuola ti guida”

Quasi ogni giorno le cronache di giornali e telegiornali raccontano di giovani vite spezzate a causa di un incidente stradale. Un dramma continuo, spiegato in maniera efficace dai numeri dell’Istat: nel nostro Paese, gli incidenti sono la prima causa di morte tra i giovani. Nel 2008, su 4.731 morti per questo motivo, 449 vittime (quasi il 10 per cento) avevano un’età compresa tra 15 e 20 anni. Proprio per contrastare questo drammatico fenomeno la Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, in collaborazione con Aiscat e Autostrade per l’Italia, ha deciso di entrare negli istituti scolastici con il progetto “La scuola ti guida”, un tour itinerante – che parte oggi da Milano e si concluderà il 13 marzo a Roma – voluto per avviare gli studenti delle scuole medie superiori verso comportamenti di guida corretti e responsabili.
“È atroce che un Paese sempre più vecchio veda distruggere sulla strada le sue giovani vite e le sue risorse umane per il futuro. Il 30 per cento dei morti per incidente stradale ha meno di 30 anni e un morto su 10 addirittura tra i 15 e i 20 anni”, ha dichiarato Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania. “È ora di dire basta allo stordimento della musica a tutto volume, all’alcol e alla distrazione che sono spesso la miccia d’innesco degli incidenti che coinvolgono i nostri ragazzi. Bisogna intervenire insieme alle famiglie e alla scuola per fare in modo che i giovani capiscano il valore della vita e non la mettano in gioco con atteggiamenti sconsiderati alla guida. È necessario che si rendano conto che la strada non è una playstation e, in caso d’incidente, non esiste ‘rewind’!”.
Giovani da sensibilizzare, quindi, per cercare di ridurre i numeri di questa vera e propria strage. L’iniziativa presentata questa mattina si svilupperà in un vero e proprio tour che toccherà scuole e centri commerciali di 14 province (Milano, Monza, Alessandria, Parma, Modena, Bologna, Pesaro, Ancona, Pescara, Foggia, Bari, Benevento, Caserta, Civitavecchia e Roma) e 6 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Campania e Lazio).
Il programma prevede una sessione teorica di sicurezza stradale, rivolta principalmente agli alunni delle prime classi che devono conseguire il patentino per il ciclomotore, e di prove su simulatori di guida sicura, dedicate agli studenti delle quarte e delle quinte superiori che si apprestano ad affrontare gli esami per la “patente B”.
I ragazzi del primo anno riceveranno anche un cd-rom che consente di prepararsi al meglio per conseguire il certificato di idoneità per la guida del ciclomotore, accedendo gratuitamente all’esame. Durante le sessioni teoriche gli studenti saranno sensibilizzati sui rischi della guida in stato di ebbrezza e sulla pratica del guidatore designato o “Bob”, ovvero colui che non beve per accompagnare a casa gli amici in piena sicurezza. Il tour è partito oggi dalla scuola superiore Severi-Correnti di Milano, città che – come attesta l’Istat – conta il 15 per cento dei morti complessivi under 20 per incidente stradale in Lombardia. Cifre da emergenza: nel 2008 sulle strade della Lombardia si sono verificate 680 morti per incidente stradale, 202 nella Provincia di Milano e 75 sul territorio del Comune. Impressionanti anche i dati sulle vittime di età compresa tra i 15 e i 20 anni: ben 52 morti giovani. Dopo la Severi-Correnti, domani toccherà a un altro istituto milanese, l’Ipsar Carlo Porta, mentre il 26 febbraio, aprirà le porte all’iniziativa il Liceo Scientifico Achille Mapelli di Monza. Alle scuole, la Fondazione Ania regalerà un simulatore di guida sicura, per dare all’istituto l’opportunità di organizzare momenti di formazione anche in futuro. “Non possiamo”, ha aggiunto Massimo Schintu, direttore generale dell’Aiscat, “in coscienza gioire completamente dei lusinghieri risultati, conseguiti nell’ultimo decennio, sulla rete autostradale a pedaggio dove i decessi per incidenti stradali si sono dimezzati, se pensiamo che ancora molte persone, e tra queste molti giovani, continuano a morire, sempre più spesso a causa dell’abuso di alcol o all’uso di droghe. La nostra battaglia si deve estendere anche oltre i confini dell’autostrada e arrivare alla gente perché solo nella diffusione della cultura della sicurezza ci potrà essere la soluzione ed è per questo che Aiscat, con il fattivo contributo della sua maggior associata, Autostrade per l’Italia, e con l’ausilio professionale di Federserd, è riuscita a mettere insieme prevenzione e formazione per supportare la splendida iniziativa della Fondazione Ania”.