Sono anni che Conftrasporto chiede ai rappresentanti dei vari Governi di affrontare la riforma del trasporto pubblico offerto da taxi e da noleggiatori con conducente. Ma nulla si è mosso lasciando spazio a ogni possibile conseguenza. Comprese le comiche finali alle quali siamo giunti oggi, visto che il tribunale di Roma, dopo aver stabilito il blocco totale dei servizi resi dalla piattaforma Uber (società pronta a “vendere” servizi di trasporto persone con una semplice App), con una nuova sentenza ha autorizzato invece la piattaforma a operare. Una situazione che pone diversi interrogativi, alcuni dei quali allarmanti. Sull’attività di Uber si sono dette molte cose e non solo in Italia. Continua a leggere