Le rubano la carta d’identità,
Ryanair la lascia a terra

Ancora una volta Ryanair torna nell’occhio del ciclone. Dopo la provocazione di volere eliminare il secondo pilota e le toilette a pagamento, arriva puntuale un’altra polemica che coinvolge la compagnia aerea low cost irlandese. L’ennesimo scontro riguarda i documenti che Ryanair accetta per l’imbarco. Una diatriba che sembrava risolta dopo che la compagnia aveva accettato di imbarcare non solo i passeggeri in possesso di carta d’identità o passaporto, ma anche quelli con un regolare documento d’identità valido nella zona Ue/Eea. Polemica che si è riaccesa pesantemente in questi giorni, con il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che si dice “indignato” per il comportamento di Ryanair che a Barcellona non ha permesso l’imbarco a una passeggera italiana alla quale era stata rubata la carta d’identità. Continua a leggere



La Commissione europea stoppa Ryanair: il co-pilota è obbligatorio

Il co-pilota degli aerei non è un optional. Lo stop alla provocazione di Ryanair, la compagnia low-cost che vuole eliminare il secondo pilota (clicca qui per leggere l’articolo), arriva direttamente dalla Commissione europea che ha risposto a un’interrogazione presentata dal parlamentare europeo Clemente Mastella. Gli aerei in questione – ricorda la Commissione – sono progettati e certificati per accogliere due piloti ai comandi e il personale di cabina non è abilitato a espletare compiti di competenza dei piloti, essendo invece incaricato di svolgere mansioni di sicurezza di tipo diverso. Continua a leggere



Aerei, O’Leary degrada il secondo pilota: “Vada a vendere i panini”

È senza sosta la “guerra” che Michael O’Leary ha dichiarato ai secondi piloti degli aerei. Dopo aver dichiarato di volerli eliminare dai voli (clicca qui per leggere l’articolo), in un conferenza stampa a Roma l’amministratore delegato di Ryanair ha rincarato la dose. “Due piloti andavano bene negli anni Cinquanta, quando guidare un aereo era difficile. Oggi i piloti salgono, schiacciano un bottone e poi non fanno più niente, quindi non vedo perché il secondo pilota non possa dare una mano a servire i drink o vendere i panini. Non capisco a cosa serva”, ha aggiunto, “in un volo di due ore, avere due piloti che stanno lì seduti tutto il tempo a leggere il giornale”. Continua a leggere