Nulla di fatto al Ministero:
non cambia il prezzo della benzina

Nessuna riduzione, ma anche nessun aumento. Nulla di fatto nell’incontro chiesto dal ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ai rappresentanti delle compagnie petrolifere. Alla riunione non ha preso parte Scajola bensì il sottosegretario con delega per l’Energia, Stefano Saglia; dall’altra parte del tavolo i rappresentati di tutte le compagnie che operano in Italia (Api, Eni, Erg, Esso, Q8, Shell, Tamoil e Total) e i rappresentati dell’Unione petrolifera.
«Stiamo monitorando con attenzione la situazione e intensificando i controlli perché sarebbe intollerabile verificare comportamenti speculativi in piena crisi economica e alla vigilia dell’esodo vacanziero. In ogni caso sarà l’ultima volta che qualcuno possa fare il furbo perché con l’entrata in vigore della legge Sviluppo le compagnie dovranno comunicare al dicastero di via Veneto i prezzi effettivi praticati alla pompa. In questo modo i consumatori potranno scegliere il punto di rifornimento più conveniente», aveva dichiarato prima del vertice il sottosegretario Saglia. Continua a leggere



«Ci sono margini per un ribasso
del prezzo dei carburanti»

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha diffuso in un comunicato stampa le richieste del governo all’Unione Petrolifera. Nulla di fatto, si è detto, per quanto riguarda il taglio dei prezzi del carburante, ma vi sono altri paletti che il sottosegretario con delega all’energia, Stefano Saglia, che ha presieduto la riunione su incarico del ministro Scajola, ha chiesto con forza alle compagnie.
«Abbiamo chiesto di non attuare comportamenti speculativi, di non aumentare ulteriormente i prezzi e, possibilmente, di ridurre il differenziale (“stacco”) di prezzi con l’Europa, visto che secondo i calcoli del Ministero ci sarebbero i margini per un ribasso», si legge nel comunicato. Continua a leggere