Siamo all’assurdo. La ristrutturazione del ministero delle Infrastrutture, che coinvolge anche gli uffici del dipartimento trasporti, rischia di portare alla paralisi molte imprese di autotrasporto, soprattutto quelle che operano con l’estero. Nessuno vuole contestare la scelta del Governo di fare chiarezza sulla parte del dicastero che si occupa di infrastrutture, ma coinvolgere, paralizzandola, l’attività degli uffici che si occupano dei trasporti terrestri significa danneggiare imprese già in difficoltà. Veicoli bloccati all’estero perché il sistema informatico che rilascia le copie conformi delle licenze comunitarie non prevede l’operazione di sostituzione del veicolo; allungamento dei tempi per il rilascio della documentazione sulla capacità professionale e per l’accesso al mercato; ritardi per le cancellazioni o modifiche dei dati in possesso degli Albi e per le revisioni degli autoveicoli: sono questi i risultati di una situazione provocata dalla mancanza di personale tecnico e amministrativo. Continua a leggere