Nel marzo 2006 il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, approvò il Piano generale della logistica. Il governo guidato dal professor Romano Prodi preferì però mettere nel cassetto il documento programmatico e stanziare 15 milioni di euro (poco meno di 30 miliardi di vecchie lire!) per far predisporre un nuovo Piano della mobilità. Una montagna di denaro destinata a partorire, solo due anni dopo, un topolino: uno scarno documento con delle linee di indirizzo. Continua a leggere